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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Incarico a ex collaboratore del sindaco. Salvemini: "Contro il buon senso"

Il consigliere di minoranza non contesta la forma del bando, ma pone una questione politica: "Questa vicenda ci ricorda il valore dell'alternanza al governo"

LECCE – Sulla vicenda dell’affidamento di un incarico da 25mila euro lordi annuali ad un consulente esterno per sostenere le attività dell’ufficio Casa, interviene anche il consigliere Carlo Salvemini.

La questione è stata sollevata dal capogruppo del Pd, Paolo Foresio e da Luigi Melica dell’Udc che hanno contestato la procedura perché, ritengono, costruita ad arte per le caratteristiche del professionista, un commercialista, Tommaso Maggio, che è stato alla fine indicato tra due soli candidati e che tra l’altro è stato già collaboratore di fiducia del sindaco fino allo scorso settembre, per tre anni durante i quale è stato retribuito con circa 22 mila euro lordi all'anno.

Salvemini ricorda anche che il commercialista, dopo essere rimasto l’unico in corsa per l’esclusione dell’altro candidato, laureato in Giurisprudenza, titolo non previsto dal bando, “dovrà sostenere una sorta di prova orale con il dirigente del settore avvocatura nonché capo di gabinetto del sindaco. La stessa persona responsabile del settore nel quale Maggio era nserito e nel quale ha lavorato tre anni”.

“Il finale sembra scritto - pare anticipare Salvemini -. Ma confidiamo in una sorpresa: un ripensamento, un sussulto, uno scrupolo”. Il consigliere di minoranza, che non contesta né la regolarità formale dell’iter, né le qualità del professionista scelto, chiede all’amministrazione di fare un passo indietro: “In politica la sostanza ha le sue ragioni che la forma non conosce. Questa vicenda - una come tante - è rispettosa delle leggi e dei regolamenti. Tuttavia inopportuna, contraria al buon senso e al rispetto che si deve ai tanti professionisti senza lavoro. Avvocati in primis".

“Questa vicenda – conclude Salvemini - ci ricorda quale valore abbia l'alternanza di governo. Se amministri una città per vent'anni ti convinci che quello che occupi momentaneamente non è più il Palazzo di Città, la casa di tutti, dove devi rendere conto a tutti. Ma il tuo palazzo”.

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