Oneri sui rifiuti, stangata da 1 milione e 300mila euro sul Comune di Carmiano
L'amministrazione comunale dovrà versare alla ditta "Bianco igiene ambientale" di Nardò 1 milione e 300mila euro. A questa già cospicua somma si devono aggiungere 44mila mila euro di spese legali. I maggiori costi imputabili per la Corte d'appello in assenza dei previsti impianti per il trattamento
LECCE – Stangata sulle casse comunali di Carmiano: il Comune dovrà versare alla ditta “Bianco igiene ambientale” di Nardò 1 milione e 300mila euro. A questa già cospicua somma si devono aggiungere 44mila mila euro di spese legali.
Il contenzioso era stato avviato nel 2007 dalla ditta per farsi riconoscere il rimborso dei maggiori costi sostenuti nello svolgimento del servizio nel lungo periodo dal 1999 al 2007. E la sentenza della prima sezione della Corte d’appello di Lecce è stata depositata questa mattina. L’epilogo, dunque: accolte le tesi degli avvocati Pietro e Luigi Quinto, in rappresentanza della ditta, conto l’appello proposto dal Comune in merito a un lodo arbitrale del 2010.
Il collegio arbitrale aveva già verificato come le somme richieste dalla ditta fossero dovute. Questo perché i maggiori oneri registrati non sarebbero imputabili al gestore, ma alla condotta dell’amministrazione.
La ratifica dei giudici della Corte d’appello chiude quindi la questione. Censurando anche il comportamento dell’amministrazione. Nel corso degli anni, infatti, non sono stati realizzati né l’impianto di compostaggio per il trattamento della frazione organica del rifiuto, né quelli di valorizzazione e selezione, che servirebbero per consentire il riciclaggio dei materiali differenziati.
Tali circostanze, definite nel lodo “fattori esterni all’impresa”, hanno determinato maggiori costi del servizio. Ovvero, conferimento in discarica di maggiori quantitativi di rifiuti, dei quali, secondo i principi di giurisprudenza in materia, deve rispondere la pubblica amministrazione.
