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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Casarano mantiene il punto nascita: il Tar sospende la delibera della Asl

Il sindaco l'ha spuntata sul ricorso e la settimana prossima il tribunale sarà chiamato a decidere sul piano di riordino ospedaliero: la chiusura è rimandata

CASARANO – Nella battaglia contro il declassamento dell’ospedale “Ferrari” l’ha spuntata, almeno per il momento, il sindaco di Casarano: il Tar di Bari ha dato infatti ragione a Gianni Stefano e bloccato il trasferimento dei reparti di Ginecologia-ostetricia e Pediatria, nella vicina Gallipoli.

I giudici amministrativi, nella giornata di ieri, hanno quindi accolto il ricorso presentato dal primo cittadino contro la delibera della Asl del 30 settembre numero 2044 che aveva stabilito il blocco dei ricoveri e la contestuale chiusura dei due reparti. L’azienda sanitaria locale già nel mese di agosto era intenzionata a procedere con il programma di riorganizzazione del strutture sanitarie, ottimizzando il numero dei reparti pediatrici e dei punti nascita secondo i parametri fissati a livello nazionale.

Ma la delibera è stata sospesa e tutto ora è rimandato al 4 ottobre. La settimana prossima, infatti, il tribunale dovrà decidere sul ricorso presentato dal Palazzo dei Domenicani contro il regolamento di riordino ospedaliero, firmato dalla Regione Puglia, che mira al declassamento del nosocomio.

Le barricate contro la decisione di portare il "Ferrari" al livello base sono state erette molti mesi addietro e, al netto della guerra di carte bollate, anche la cittadinanza ha dato battaglia a colpi di sit-in e proteste per potenziare, al contrario, un presidio che sulla carta ha tutti i numeri per ambire al 1° livello, al pari del “Sacro Cuore” di Gallipoli. Ospedale, invece, “graziato” dai vertici di via Capruzzi.

I2375745d0a22acf84d98b487fc161c57-2n questa fase di transizione, ora che il pallino delle decisioni è stato rimesso nelle mani dei giudici amministrativi, rimane in piedi il progetto che accorpare i due ospedali di Gallipoli e Casarano, creando un unico polo ospedaliero di 1° livello che divide i reparti tra le due strutture.

Di certo c’è che il 30 settembre il punto nascita non chiuderà: la sua disattivazione era stata espressamente richiesta dal direttore del dipartimento regionale della Salute per il 1° settembre e poi differita alla fine del mese. Di fronte a questo ulteriore posticipo è facile immaginare la confusione che ora regna tra le corsie del “Ferrari”, tra camici bianchi pronti a fare armi e bagagli e gestanti che faticano ad ottenere risposte chiare a domande banali: dove, come, quando e con quali garanzie daranno alla luce i propri figli. 

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