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Categorie a confronto sul futuro delle coste salentine e pugliesi

Si è tenuta l'assemblea generale di Assobalneari Puglia - Federbalneari in cui si è discusso della legge comunitaria e del piano regionale delle coste: evidenziate nell'incontro sia le luci che le ombre delle nuove norme

LECCE - Si è svolta ieri presso la sala congressi del Centro Aligros di Lecce l’assemblea generale di Assobalneari Puglia – Federbalneari, alla presenza di oltre un centinaio di partecipanti, considerati i delicati temi trattati, ovvero la nuova legge comunitaria in materia di rilascio delle concessioni demaniali e il piano regionale delle coste. All’appuntamento hanno preso parte la vice presidente della Regione Puglia, Loredana Capone, il consigliere regionale Saverio Congedo e l’editore Paolo Pagliaro.

Con la legge comunitaria 2010, approvata in via definitiva dal Senato della Repubblica il 30 novembre scorso, è stata chiusa la procedura di infrazione iniziata con la famosa direttiva servizi (detta Bolkestein) riguardante le modalità di conferimento delle concessioni demaniali marittime. Con la citata legge è stata conferita espressa delega al governo ad emanare, entro la data del marzo 2013, una legge quadro in materia di durata, rilascio e rinnovo delle concessioni demaniali secondo principi che garantiscano concorrenza, valorizzazioni delle attività imprenditoriali e tutela degli investimenti.

“La legge detta un passo importantissimo in materia di gestione degli stabilimenti balneari – chiarisce Mauro Della Valle, vicepresidente nazionale di Federbalneari - sancendo in via definitiva l’assoluta parificazione degli stessi rispetto a tutte le altre attività commerciali ed imprenditoriali. Invero è previsto che gli stabilimenti balneari non possano avere orari o attività diverse da quelle degli altri esercizi per quanto riguarda attività ricreative, l’esercizio di bar e ristoranti, intrattenimenti musicali etc. Inoltre le attività di intrattenimento musicale e di svago danzante non sono più soggette a limitazioni nel numero degli eventi”.

17122011104-2Molta preoccupazione, invece, ci sarebbe per il contenuto del piano regionale delle coste, che nasce, secondo la categoria, “già vecchio e parziale”, nel senso che lo stesso si baserebbe su studi scientifici risalenti ad alcuni anni fa, che presentano il loro limite dovuto alla evoluzione (o involuzione) della costa pugliese per i noti fenomeni di erosione costiera. Tanto per fare un esempio, nella schede tecniche allegate al Prc vengono indicati in avanzamento dei tratti di costa che hanno visto ridotto l’arenile di decine di metri lineari a seguito dei fenomeni erosivi.

“Sono molto preoccupato per il contenuto del piano regionale delle coste e per le ripercussioni che lo stesso avrà soprattutto in sede di redazione da parte dei singoli comuni dei piani comunali delle coste - ha affermato Della Valle – poiché siano davanti ad atto di pianificazione generale che detta limiti e prescrizioni assolutamente irrazionali senza essere accompagnato ad altro atto o programma di pianificazione turistica e di valorizzazione del patrimonio costiero e balneare pugliese e salentino”.

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