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Giovedì, 18 Aprile 2024
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La Festa delle forze armate "ringiovanisce". Sul palco studenti e baby-politici

Alcune novità hanno accompagnato le consuete celebrazioni della giornata del 4 novembre. I più giovani sono stati i protagonisti della giornata, con interventi e contributi. Altro aspetto innovativo, l’apertura delle strutture militari, che potranno essere visitate dal pubblico

LECCE - “Non si può non immaginare cosa accadrebbe se lo spirito che si è rivelato qui fosse colto delle nazioni del mondo”. E’ l’estratto di una lettera di un soldato inglese, al termine della Prima guerra mondiale, recitata da Alice Carlà, una studentessa del Liceo linguistico “Marcelline”, durante le celebrazioni del 4 Novembre. Un omaggio poetico e collettivo all’Unità nazionale e alle forze armate, scelto da una 18enne accompagnata sul palco da Antonio Gabellone, presidente della Provincia di Lecce.

Per il 2013, infatti, alla cerimonia sarebbero dovuti intervenire soltanto ragazzi e bambini. Fatta eccezione per brevi parentesi istituzionali,  le baby-presenze si sono fatte sentire, svecchiando la festa.IMG_6874-2-2. Lo si intuiva da quelle voci acute e allegre, quando è arrivato il momento di intonare l’inno di Mameli. Attorno al Monumento dei caduti di Piazza d’Italia, nei pressi di Porta San Biagio, erano presenti numerosi rappresentanti delle forze armate, gruppi di studenti provenienti da varie scuole della città e gli esponenti del mondo politico, che si sono susseguiti negli interventi. Ogni “adulto” ha ceduto la parola ai più giovani, perché questi ultimi fossero i veri protagonisti di una giornata  decorata con drappi tricolore e bandiere europee.

Il discorso è stato inaugurato dal prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, che ha introdotto Sushil Prajapat, vicepresidente del consiglio degli studenti della facoltà di Ingegneria dell’ateneo salentino. All’intervento è seguito quello del generale di brigata e comandante della Scuola di cavalleria, Pierfranco Tria. Anche il militare ha ceduto la parola a una studentessa. Jurika Nuzzo, al terzo anno dell’Istituto “Galilei Costa” ha raggiunto il palco con i versi di una poesia inedita: “To a missing friend”.

Messaggi e parole, accomunati dal calore umano, oltre a quello del sole cocente di questa mattina, sono stati rivolti principalmente a quel numero sempre crescente di salentini che, abbandonata la propria terra, si sono arruolati nelle forze armate, rischiando ogni giorno la vita in missioni internazionali. Ad aver preso parte alle celebrazioni, peraltro, anche madri e padri di giovani nati nel Tacco e poi  deceduti, tra cui una donna straziata dalla morte del proprio figlio, nel 1993, durante la guerra somala.

Su questi temi si è soffermata la vicepresidente della Regione Puglia, Loredana Capone, prima di presentare il piccolo Alessandro Sansonetti, Vicesindaco del Consiglio comunale dei ragazzi di Lecce. Piccolo, ma con grandi prospettive, il baby-politico ha recitato i versi di ”Non sei che una croce”, di Renzo Pezzani.

Anche il primo cittadino “senior” e quello “junior” si sono concessi un sorriso, una stretta di mano e una pacca sulla spalla: così Paolo Perrone ha introdotto il discorso di Edorardo Sozzo, sindaco del Consiglio comunale dei ragazzi. Ma la novità dell’anno non è stata soltanto anagrafica. Alcune strutture militari saranno, infatti, aperte al pubblico sia un paio di ore nel corso della mattinata, sia nel pomeriggio. Tra queste, oltre alla Caserma “Zappalà”, anche l'Aeroporto di Galatina, sede del 61° Stormo dell'Aeronautica militare e la sede del Comando provinciale dei carabinieri di Lecce, in via Lupiae.

I momenti della cerimonia

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