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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Celestini srl, parte esposto alla Corte dei conti: "Verificare danno erariale"

Un amministratore da 40mila euro lordi annui, incarichi esterni conferiti negli ultimi sedici mesi e altro ancora. Quanto basta, sicuramente, ai consiglieri provinciali Nunzio Dell’Abate, Mauro Gaetani, Sergio Signore e Danilo Scorrano di richiedere l’attenzione del procuratore regionale

LECCE - Un amministratore da 40mila euro lordi annui, incarichi esterni conferiti negli ultimi sedici mesi a professionisti e altro ancora. Quanto basta, sicuramente, ai consiglieri provinciali Nunzio Dell’Abate, Mauro Gaetani, Sergio Signore e Danilo Scorrano di richiedere l’attenzione del procuratore regionale della Corte dei conti, con un esposto riguardante la situazione della Celestini Srl, una delle società partecipate al 100 per cento dalla Provincia di Lecce.

Costituita il 3 dicembre del 2011 per la valorizzazione, la gestione e la parziale dismissione del patrimonio immobiliare che ricade sotto Palazzo dei Celestini, s’è ritrovata piuttosto in uno stato di deficit, con un debito della Provincia di circa 13 milioni di euro. La società, peraltro, già in passato è finita nel mirino della Corte dei conti.

L’apertura di un nuovo fascicolo è oggi richiesto in virtù della Legge di stabilità 2015, al punto in cui l’argomento tocca la soppressione delle società partecipate per gli enti locali, nel caso in cui risultino composte da soli amministratori o da un numero di amministratori superiore a quello dei dipendenti.

“Di tale assunto legislativo è stata fornita esaustiva interpretazione nelle linee guida del Piano operativo di razionalizzazione delle partecipazioni societarie, redatto da Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa di proprietà del Ministero dell’Economia”, scrivono nell’esposto i consiglieri. E ricordano che la Celestini Srl ha un amministratore unico nominato nel giugno del 2013 che “sino a oggi ha percepito pressappoco 40mila euro lordi annui”.

La società, inoltre, continuano, “non ha alcun dipendente nel suo organico. Sono assegnati temporaneamente tre dipendenti della Provincia di Lecce, uno categoria C e due categoria D, di questi ultimi uno a scavalco, la cui retribuzione è a totale carico della Provincia stessa”. Non solo. “La società – proseguono - ha conferito, negli ultimi sedici mesi, incarichi a professionisti esterni impegnando somme del proprio bilancio”. E, anche sulla scorta di un parere negativo reso dal dirigente del Servizio risorse finanziarie della Provincia, i sono stati di recente cofirmatari di una proposta di delibera consiliare di indirizzo al presidente della Provincia per la soppressione della Celestini Srl, respinta però con i voti della maggioranza. 

Dell’Abate, Gaetani, Signore e Scorrano ricordano anche che nella deliberazione consiliare numero 19 dell’11 maggio scorso, con cui il Consiglio provinciale ha approvato il riequilibrio di bilancio, si disposto tra l’altro di “incaricare gli uffici a verificare l’alienazione alla società Invimit del patrimonio attualmente di proprietà della Celestini srl attivando, in caso di riscontro negativo, le azioni finalizzate alla alienazione da parte della Provincia previa riacquisizione degli immobili interessati.”

Ora, si ritiene che “mantenere in vita” la società sia pericoloso per un bilancio già precario. Da qui la richiesta se nell’operato dell’amministrazione provinciale non si ravvisi un danno erariale. “La Provincia di Lecce ad oggi non ha ancora approvato il piano di razionalizzazione delle proprie società partecipate – aggiungono in conclusione i consiglieri - benché il termine ultimo per tale adempimento, 31 marzo 2015, perentorio per alcune sezioni della Corte dei conti, sia ampiamente decorso. Di tanto, vi è solo un indirizzo nella deliberazione consiliare numero 19/2015”.

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