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“Chiarezza sulla centrale a biogas”. Fronte comune tra Stefàno e i socialisti

Dopo l'interrogazione in Parlamento, quella in consiglio regionale. L'obiettivo è quello di tenere alta l'attenzione sull'impianto già sottoposto a sequestro preventivo nel luglio scorso dopo le denunce e gli esposti di un comitato spontaneo

LECCE – Sull’asse tra socialisti e vendoliani si fonda l’offensiva politica sull’impianto a biogas di Galatone, finito sotto sequestro preventivo nel luglio scorso. Dopo l’interrogazione del 30 aprile presentata in Senato dal segretario del Psi, Riccardo Nencini e sottoscritta anche dal pugliese Dario Stefàno (Sel),  e quella proposta alla fine dello scorso mese in consiglio regionale si consolida il fronte di iniziativa comune per chiedere chiarezza a proposito delle irregolarità denunciate dal comitato spontaneo cittadino di Galatone e Nardò.

“Il nostro obiettivo – spiega Stefàno - è quello di coinvolgere e sensibilizzare tutti i livelli istituzionali per tenere alta l’attenzione su una vicenda che ha a che fare con la salvaguardia di un territorio straordinario che rischierebbe di essere irreversibilmente deturpato e con la salute delle comunità che in quel territorio vivono e lavorano”. 

"Se non si interviene con urgenza - ha dichiarato il senatore Riccardo Nencini, segretario del Psi - a rischio anche tutte le attività produttive del territorio coinvolto, a partire dal turismo, demotivato dai miasmi che derivano dalla fermentazione del mais per la creazione del biogas, fino all'agricoltura, che verrebbe depauperata della già scarsa acqua, usata massicciamente per culture intensive di questo tipo".

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