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Centri faunistici e museo di storia naturale Calimera, Pagliaro: “Fondi subito per garantirne operatività”

Nota del consigliere regionale, capogruppo La Puglia Domani, che ha presentato un'interrogazione

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LeccePrima

CALIMERA - “Risorse adeguate, e in tempi rapidi, per garantire l’operatività dei centri faunistici del Museo di storia naturale di Calimera, un autentico gioiello del Salento. Con i suoi 2mila metri di superficie espositiva è uno tra i più grandi del sud Italia, e accoglie al suo interno un’importante biblioteca di testi scientifico-naturalistici, un planetario e un mesocosmo in cui è stata ricostruita una piccola foresta tropicale. C’è anche un centro per il recupero delle tartarughe marine che accoglie ogni anno circa settanta esemplari feriti e svolge un compito fondamentale nel monitoraggio e nella protezione dei nidi di Caretta Caretta rinvenuti lungo le coste. Ci sono poi due importanti centri faunistici che vanno avanti grazie all’abnegazione degli operatori e dei volontari, e che hanno bisogno di fondi e personale per continuare a svolgere il loro lavoro, irrinunciabile. È quello che sollecito con un’interrogazione urgente indirizzata all’assessore all’agricoltura, caccia e pesca Donato Pentassuglia. Dal centro territoriale di accoglienza della fauna selvatica di Calimera, che fa capo a quello regionale di Bitetto (nel barese) con cui collabora fattivamente, transitano oltre 1.200 esemplari di animali feriti all'anno. Gli operatori riescono ad intervenire attraverso una fitta rete di collaboratori per il recupero degli animali feriti durante tutte le 24 ore, ma questo servizio è reso difficoltoso dal fatto che si fonda esclusivamente sull'apporto di volontari. Andrebbe invece potenziato e professionalizzato per poter gestire a Calimera la prima accoglienza e limitare i trasferimenti a Bitetto, che dista circa 200 chilometri. Questa stessa struttura è stata individuata e autorizzata dalla Regione Puglia come centro di accoglienza per le specie invasive come la Trachemys scripta (Tartaruga palustre americana), come previsto da una disposizione del 2014 del Parlamento europeo per arginare l’abbandono di specie esotiche sul nostro territorio, responsabili di un'invasione biologica di grande portata. La Regione ha stanziato 60mila euro per la realizzazione di una grande vasca di accoglienza per questi esemplari, c’è una convenzione stipulata con il Comune di Calimera che ha redatto e presentato il progetto per l'esecuzione dei lavori, ma da oltre un anno i fondi sono bloccati. Nella mia interrogazione ne sollecito l’erogazione e chiedo inoltre uno stanziamento aggiuntivo annuale, per far fronte ai costi di gestione degli esemplari che dovranno essere isolati in quarantena e poi accuditi, alimentati ed eventualmente curati. Per tutto questo servono soldi e competenze specifiche, e confido che arrivino subito per dare serenità operativa ad una realtà così preziosa per il territorio salentino”.

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