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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

"Chiuderemo il bilancio in attivo": la promessa di Emiliano agli industriali

Parterre istituzionale delle grandi occasioni per il novantesimo compleanno di Confindustria. Il ministro De Vincenti: "L'Italia non può ripartire senza il Sud"

LECCE – Confindustria ha spento 90 candeline e, per l’occasione, ha radunato un parterre d’eccezione – tra rappresentanti delle istituzioni, del mondo delle imprese e dei sindacati – presso il complesso Ecotekne dell’Università del Salento. I temi centrali del novantennale, snocciolati nel corso di una densa assemblea pubblica, sono quelli centrali per l’economia e lo sviluppo del territorio: investimenti in trasporti ed infrastrutture, innanzitutto, ma anche fondi strutturali in dirittura d’arrivo ed energie creative ed intellettuali messe al servizio della cultura d’impresa.

Tra gli ospiti e relatori del pomeriggio vi sono stati, tra gli altri, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, il numero uno della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, il sindaco Paolo Perrone, il ministro per il Sud in collegamento video, Claudio De Vincenti, il prorettore dell’università del Salento, Domenico Fazio, il presidente di Confindustria Puglia, Domenico Favuzzi ed il presidente di Confindustria Lecce, Giancarlo Negro ed il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia.

I due rappresentanti degli enti locali, cui sono stati affidati i saluti d’apertura, quindi Perrone e Gabellone, hanno dapprima messo in luce le carenze croniche del territorio (concentrando l’attenzione sull’annoso problema dei trasporti), per poi passare a valorizzare le eccellenze come il know how culturale, tecnico e professionale; la tenacia dimostrata dagli imprenditori locali “nell’attraversare il deserto della crisi”; il fioccare di talenti e risorse su cui le aziende possono e devono continuare ad investire.

“Nonostante gli indicatori economici non siano favorevoli, esistono margini di sviluppo e crescita per il territorio – ha spiegato Gabellone -: chiediamo agli industriali di darci una mano e d'inserire anche nelle piattaforme nazionali un programma di crescita per il Sud Italia”.

Il prorettore Fazio ha voluto sottolineare la scelta, non casuale, della sede dell’assemblea di Confindustria, a dimostrazione del rapporto che lega Unisalento all’associazione degli industriali, culminato nella sottoscrizione di un protocollo d’intesa ad hoc. “L’Università considera strategica la relazione con il mondo delle imprese a tre livelli – ha spiegato -: quello della didattica, della ricerca scientifica e della diffusione della cultura. Noi garantiamo alle aziende una formazione di base solida, in grado di resistere all’obsolescenza delle specializzazioni”.

Il presidente regionale degli industriali, Favuzzi, ha concetrato il suo intervento sui fondi utili allo sviluppo (Fesr 2014-2020): “Abbiamo chiuso il 2016 in moderata crescita, segno che il peggio è passato. Ora resta da capire come usare queste risorse economiche per aiutare e sostenere le imprese pugliesi al meglio, considerato il grave problema della desertificazione industriale e della fuga delle intelligenze all’estero”.

“I fondi in arrivo per il Patto per la Puglia indicano che stiamo lavorando bene e che la Regione ha le carte in regola per crescere – ha confermato il presidente Emiliano -. Il Pil pugliese è pari al doppio della media nazionale e noi chiuderemo il bilancio in attivo. A chi ci contesta il buco di 150 milioni di euro nella sanità, voglio dire che il vecchio gioco di sminuire gli sforzi e gli entusiasmi non ci fermerà. La Puglia continuerà ad investire, così come sta facendo con la sanità ed il comparto dell’istruzione, come dimostra il finanziamento al 100 percento delle borse di studio per gli universitari non abbienti”.

Il ministro De Vincenti, in collegamento video, ha precisato che al Sud sono destinate risorse economiche importanti, pari complessivamente a 124 miliari di euro; 5 miliari e mezzo del solo Patto per la Puglia. “Non esiste una questione meridionale avulsa dal contesto nazionale – ha chiosato -: l’Italia non può ripartire se non dal Mezzogiorno. Queste risorse, peraltro, sono disponibili in cassa con il 10 percento dei fondi già stanziati”.

Il presidente Negro, invece, ha focalizzato la sua attenzione sul tessuto economico ed imprenditoriale della provincia di Lecce, comparto per comparto: non se la cava bene il settore edilizio a causa delle carenze infrastrutturali e del codice degli appalti che ha bloccato l’attività della pubblica amministrazione; il manifatturiero continua a vivere di luci ed ombre; il settore agroalimentare è in costante crescista mentre il turismo rimane in attesa di definire il proprio modello di riferimento e di specializzare le proprie competenze professionali; il terziario è stabile mentre il valore aggiunto è rappresentato dalla sinergia tra pubblico e privato in ambito sanitario.

“Continueremo a costruire un dialogo proficuo con tutte le istituzioni e avvieremo un percorso sul tema della legalità e sul valore sociale dell’impresa”, ha promesso Negro in chiusura. 

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