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Salute pubblica o manutenzione? La chiusura del parco alimenta lo scontro

L'area a verde di Belloluogo è chiusa da giorni. Sulla motivazione che portato al provvedimento è scontro tra Carlo Salvemini, che chiama in causa una nota dell'Asl, e l'assessore Gaetano Messuti che fa riferimento ad un atto dell'ufficio Lavori pubblici

LECCE - “Caro Salvemini, nell’azione politica, così come nella vita, ci vuole rispetto”. Parole perentorie quelle che l’assessore ai Lavori Pubblici, Gaetano Messuti, rivolge al capogruppo di Lecce Bene Comune. Ma che il diretto interessato rimanda al mittente senza scomporsi. La contesa nasce a proposito della chiusura del parco della Torre di Belloluogo, che si protrae da alcuni giorni.

Alla radice del provvedimento una disposizione dell’ufficio Lavori pubblici, per episodi di vandalismo, ma anche una nota dell’Asl di Lecce per ragioni di tutela della salute pubblica, in nome del principio di precauzione. Due atti diversi che hanno finito per sovrapporsi,con motivazioni differenti che hanno determinato, all’atto pratico, lo stesso risultato.  La priorità cronologica della prima rispetto alla seconda ha spinto l’esponente della giunta a sollecitare le scuse del consigliere di minoranza che aveva sottolineato come la chiusura del parco fosse imputabile a ragioni più delicate rispetto a quelle della manutenzione, come testimonia il cartello appeso all’ingresso.

Messuti ha spiegato in un comunicato che la comunicazione dell’Asl, datata 20 settembre ma protocollata solo sette giorni dopo, non può aver anticipato il provvedimento di chiusura degli uffici comunali emesso il 22 settembre. E per questo, l’assessore non accetta di essere tacciato di dispensare bugie. Resta il fatto che il parco è chiuso sia perché l’amministrazione ha inteso intervenire a seguito di atti vandalici, sia perché il dipartimento di Igiene e salute pubblica ha ravvisato gli estremi per farlo.

Nella nota infatti, si comprende il collegamento con una delle tappe precedenti di questa storia: già a luglio, infatti, l’Asl aveva chiesto l’interdizione dell’uso dell’acqua dei pozzi per l’irrigazione, ma l’amministrazione aveva sollecitato il differimento di questa prescrizione per evitare danni al prato ed alle piante. Nella nota cui hanno fatto riferimento prima Salvemini e poi Messuti i tecnici sanitari acconsentono alla richiesta del Comune ma impongono, per il principio di precauzione, la chiusura del parco.

Leggi la nota del dipartimento_igiene_salute_pubblica

Tutte le preoccupazione, del resto, nascono dal timore che l’acqua dei pozzi possa essere stata contaminata. Un’ipotesi, questa, considerata realistica e messo nero su bianco già nel 2011 dai periti della Procura di Lecce nell’ambito del processo che vede sul banco degli imputati Giovanni Semeraro, già proprietario del deposito di carburanti ex Apisem dove sono stati riscontrati, anche in superficie, sostanze idrocarburiche come l’Mbte (considerata dalla letteratura internazionale potenzialmente pericolose per la salute). Il paventato smottamento della falda sottostante il deposito nella direzione del plesso universitario Studium 2000  e del parco ha alimentato i timori per l’area a verde. Al momento le analisi condotte sui campioni prelevati al rubinetto sono risultate negative, ma i tecnici dell’Arpa attendono di essere messi in condizioni di effettuare prelievi nel pozzo principale. 

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