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Affaire 275, per il M5S “opera illegittima e costruita su carte false”

Due le interrogazioni, fin'ora senza risposta, sulle presunte irregolarità nell'affidamento alla società di progettazione. Per gli attivisti del comitato 275 la pietra dello scandalo, anche per il costo economico, è nell'ultimo tratto del progetto

LECCE - L'ammodernamento della strada 275 (Maglie – Santa Maria di Leuca) è un'opera “illegale” e costruita “su una montagna di carte false”. Il Movimento 5 Stelle di Lecce chiama a raccolta cittadini e stampa locale per circoscrivere la sua denuncia che emerge, molto chiaramente, già nel testo dell'interrogazione parlamentare presentata ai tre ministri competenti: Infrastrutture, Economia ed Ambiente.

Interpellanza che ha conosciuto un primo passaggio al Senato per mano della vice presidente della Commissione Bilancio, Barbara Lezzi, e rimasta senza risposta. Ed una recente riproposizione alla Camera. Ma anche in questo secondo caso, i termini per la risposta (scritta e verbale) sono scaduti ed il deputato Diego De Lorenzis è tornato a sollecitare l'intervento dei dicasteri per fare chiarezza sui presunti “punti oscuri” dell'affidamento del progetto milionario, passato dalle mani di Anas a quelle del consorzio Sisri. Anche se è l'ultimo incarico, quello di progettazione definitiva, ad aver scatenato la bagarre, in virtù di un affidamento per chiamata diretta che non avrebbe rispettato le norme di evidenza pubblica. Saltando a piè pari la pubblicazione di un bando di gara.

L’interrogazione solleva due quesiti a dir poco imbarazzanti: in virtù della convenzione stipulata nel 2002 dal consorzio Sisri con ProSal (il cui capitale sociale ammonterebbe a poco più di 10mila euro), la stessa società avrebbe ricevuto già bonifici, in forma di acconto, per un totale di più di 4 milioni di euro. La stessa società risulterebbe anche carente "delle necessarie abilitazioni di legge in materia geologica, paesaggistica, archeologica ed ambientale", e a riprova di ciò le tavole progettuali presentate da ProSal risulterebbero anche “prive di firma”. “Nonostante la Prosal sembri priva di titoli abilitativi, ha ricevuto ingenti somme di denaro per prestazioni specialistiche mai effettuate – tuonano i due parlamentari del movimento 5 Stelle -. Allo stesso modo, l'intero progetto (preliminare e definitivo) è stato comunque approvato dal Cipe, prima nel 2004 e poi nel 2009".

Lo schiaffo in faccia alla già contestata infrastruttura risuona sonoro: l'interrogazione parla di una presunta violazione della normativa (comunitaria e nazionale) in materia di progettazione delle opere pubbliche e di una mancanza di verifica dei requisiti dei professionisti, all'interno di una triangolazione contrattuale quanto meno inconsueta tra Anas spa, consorzio Sisri e ProSal srl. Sull'infrastruttura molto è stato già detto, sia rispetto alla sua "inutilità" per la promozione turistica del territorio, sia rispetto all'impatto ambientale tale da convincere la Regione Puglia a rimodulare il progetto del tratto conclusivo (gli ultimi 7 chilometri fino a Leuca) riducendo a due le corsie previste, secondo i criteri di una strada parco.

Ma a monte, per il Comitato 275 rappresentato da Vito Lisi e Corrado Russo, al pari degli esponenti pentastellati, vi sarebbe un'idea "malata" di sviluppo economico del territorio, costruita sul "consumo selvaggio del territorio" che caratterizzerà quell'asse viario. Gli espropri dei terreni agricoli, compiuti in virtù dell'interesse strategico e nazionale dell'infrastruttura e costati appena 40 centesimi di euro a metro quadro, sarebbero il segno di uno "Stato che mostra i muscoli su un territorio fragile, incapace di preservare la propria economia agricola". Lo stesso concetto di utilità pubblica viene messo in discussione, se non addirittura ribaltato: "Quale necessità impellente esiste dietro al progetto di una nuova strada quando già ora ne arrivano sei?", aggiunge Vito Lisi. Crollerebbe come un castello di carte anche "la scusa di fondo" della messa in sicurezza delle arterie viarie del Sud Salento: "Non è aumentando la velocità di percorrenza che si riducono i rischi di incidenti sull'asfalto. Questo concetto è paradossale", insiste lui.

delorenzis_lis_russo 004-2Nè il Movimento 5 Stelle nè il Comitato di protesta accettano, peraltro, l'accusa di essere ottusi ambientalisti, ostinatamente contrari alle modernità. E lo ribadiscono, snocciolando le alternative. Innanzitutto avanzando la proposta "politica" di mettere in sicurezza l'ultimo tratto, allargando gli ultimi chilometri da Montesano in poi. Intervenendo, quindi, su un'arteria che già esiste e non necessiterebbe di un'ulteriore colata di cemento. A questo proposito, aggiungono, il collegamento con Leuca è già agevolato dalla circonvallazione di Tricase (detta "Cosimina") che, in base ad un'idea partorita dallo stesso municipio, potrebbe essere prolungata senza arrecare "inutili" danni. Con un risparmio stimato intorno ai 111 milioni di euro. Siccome, poi, la battaglia "guarda al buon senso, alla legalità ed all'opportunità delle scelte", non alla pura ideologia, la questione economica non appare secondaria.

Partendo dalle cifre del progetto originario (40 chilometri che attraversano 15 comuni salentini, per un costo di 287 milioni di euro), il deputato De Lorenzis tenta di restituire, mediante un esempio, il valore di spesa del denaro pubblico: "Torna utile sapere che lo Stato spende, ogni anno, 500 milioni di euro per la manutenzione straordinaria dell'intera rete ferroviaria nazionale". Scegliendo di destinare, invece, 300 milioni (più della metà sul totale) per la realizzazione di una sola strada nel Salento. Seguendo una procedura che è già oggetto di due interrogazioni parlamentari, per via della sua presunta illegittimità, e presumibilmente legata ad intrecci affaristici con partiti politici, insinuano i rappresentanti 5 stelle. "La trasparenza sul modo in cui ingenti somme di denaro pubblico, vengono affidate direttamente ad una società privata, peraltro priva delle necessarie abilitazioni di legge, è il minimo cui i cittadini possano aspirare all'interno di un Paese civile", conclude il deputato.

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