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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

"Cittadini confermano Berlusconi". Ne è convinto Pdl

Rocco Palese parla di risultati importanti arrivati dai gazebo, mentre sale l'attesa per il voto di fiducia: "Migliaia di leccesi hanno firmato". Tiene ancora banco il futuro dell'alta velocità

LECCE - "Meno male che Silvio c'è". Il Pdl continua a cantare il refrain del jingle berlusconiano per eccellenza, in queste ore di frenesia e di attesa, che anticipano il voto di martedì prossimo in Parlamento. Qualcuno inizia a pensare che si farà tanto rumore per nulla, tra falchi e colombe che cercano un'intesa, numeri che ballano e un governo Berlusconi, in evidente crisi ad ogni livello, ma comunque tenuto in vita da giochi controversi consumati nelle Camere delle istituzioni.

Intanto i popoli di destra e di sinistra (o meglio di centro-destra e centro-sinistra) si affrontano a distanza, con prove muscolari, che servono a ribadire quanto sia forte l'uno e quanto l'altro. Col risultato di non riconoscersi reciprocamente le rispettive debolezze. Ieri, Pierluigi Bersani ha portato il Pd in piazza, lasciando a casa gli scomodi alleati, che "tirano ogni giorno per la giacca": una prova muscolare, che tuttavia non appare determinante per quello che si consuma esclusivamente nelle stanze dei bottoni.

Oggi, invece, è il turno del Pdl: i seguaci del Cavaliere lo difendono a spada tratta a colpi di gazebo e di firme a sostegno di una fiducia, che, secondo le logiche berlusconiane, si basa solo ed unicamente sul consenso popolare, anche se espresso nella maniera più semplicistica possibile. E anche a Lecce e nel resto del territorio pugliese, è andata in scena la crociata pro Berlusconi, coi fedelissimi decisi a difendere le "buone azioni" e i "risultati" del governo. Entusiasta, ad esempio, Rocco Palese, capogruppo Pdl alla Regione, che dichiara: "Da Lecce e dalla Puglia grande conferma di sostegno al governo Berlusconi. Migliaia i cittadini leccesi che questa mattina si sono fermati con noi al gazebo in piazza per firmare il loro convinto Sì al Governo Berlusconi".

"Le bugie del Pd - prosegue - e della sinistra hanno le gambe corte e i cittadini lo sanno, soprattutto in Puglia. Ieri a Roma Bersani invocava maggiori aiuti alle famiglie e alle piccole imprese e a Bari il suo partito chiedeva l'aumento delle tasse regionali, certamente per alimentare quei fiumi di sprechi di cui la Giunta Vendola ormai è campionessa. L'entusiasmo che abbiamo riscontrato questa mattina da parte dei cittadini leccesi ci ha dato la conferma che una cosa sono i giochetti di palazzo, altra cosa è quello che vuole la gente che non arriva a fine mese: i cittadini vogliono essere governati e non capiscono perché, avendo scelto di essere governati da Berlusconi per 5 anni, la politica voglia rimettere tutto in discussione".

E tra Pd e Pdl, spunta anche l'Udc, che con il suo leader nazionale, Pierferdinando Casini, ha già annunciato la 38ima sfiducia al governo, mentre Salvatore Negro, capogruppo a Viale Capruzzi, continua a chiedere lumi sull'alta velocità, dopo le dichiarazioni di Berlusconi, che ha sostenuto che questa si fermerà a Bari, contraddicendo il Ministro Fitto che ha assicurato l'arrivo fino a Lecce e Taranto.

"Dimenticanza o refuso del Presidente Berlusconi? - chiede il capogruppo Udc - O quelli di Fitto sono gli ennesimi annunci da campagna elettorale? Noi stiamo ai fatti e i fatti ci dicono che nella Finanziaria non c'è alcun capitolo che preveda l'Alta velocità nel tratto tra Bari, Taranto e Lecce. Come dire: il progetto è solo nelle buone intenzioni del governo; ma le buone intenzioni servono a poco se non supportate da fatti concreti".

"È la stessa sensazione che abbiamo per il Piano per il Sud in generale - rincara Negro - che appare sempre più un balletto di cifre, sempre le stesse, che cambiano solo postazione. Non abbiamo ancora compreso, tanto per cominciare, se sono 100 i milioni come dice il governo, o 75 come dice lo Svimez. Abbiamo solo compreso, invece, che la programmazione di queste cifre è stata trasferita dalle regioni al governo centrale, alla faccia del tanto sbandierato federalismo che assegna più risorse solo al Nord del paese e lascia il governo centrale a decidere del destino del Sud".

Tutti contenti e felici, tra adunate di piazze a ritmo di Neffa e gazebo con jingle a manetta autocelebrativi. In attesa del colpo di teatro di martedì e di nuovi scontri su attese tradite e risultati ottenuti, il cittadino comune resta a guardare, non trovando grande conforto in questo bailamme. Ride e si fida di più, pescando tra le sue battute celebri, di Corrado Guzzanti: "Io faccio un ragionamento molto semplice: In questo paese il centro-destra ha fallito, il centro-sinistra ha fallito ma forse è il centro che porta sfiga".

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