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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

"Codacons, demagogia e inesattezze". La dura replica dell'assessore

Andrea Guido contrattacca sulla differenziata. Tasse, costi e pattumelle: risponde punto su punto

LECCE – “Non comprendo la logica che ha dettato l’intervento dell’avvocato Piero Mongelli di Codacons”. L’assessore alle Politiche ambientali, Andrea Guido, replica punto per punto alla disamina del responsabile dell’associazione di difesa dei consumatori, secondo cui sarebbeero troppi gli inadempimenti nel servizio di raccolta differenziata, tanto da non raggiungere standard qualitativi.

Così, a stretto giro Guido ribalta le accuse e attacca Mongelli, tacciando il suo intervento di populismo, con accuse “per la maggior parte false e per la restante imprecise e approssimative”.

“L’avvocato del Codacons leccese accusa il comune di aver aumentato la Tari dell’8 per cento con un aggravio di ben 1 milione e 800 mila euro. Gli sarà sfuggito – dice Guido - probabilmente un passaggio cruciale. Possibile che un professionista attento come lui non abbia mai saputo della questione legata allo smaltimento dell’indifferenziato e dell’organico?”

“Nessuno – prosegue - gli ha mai detto che per colpa di un mancato ampliamento della piattaforma di Cavallino oggi ci troviamo a dover pagare una tariffa di 127 euro per conferire nella piattaforma di Statte a fronte delle 55  che sborsavamo un tempo?”

“Eppure – precisa - trattasi di una vicenda ampiamente affrontata su tutti gli organi di informazione. Sono passati più di due anni dalla redazione del progetto di ampliamento della discarica di Cavallino a cura dell’ex Ato Le1 e del Comune di Cavallino – aggiunge l’assessore - ma la Regione Puglia con sua grande inerzia ancora non ha dato il via libera ai lavori costringendo la città, dopo la chiusura per raggiungimento dei limiti della piattaforma dell’hinterland, ad avvalersi della discarica di Statte con significativi aggravi in termini di servizio di di trasporto, di biostabilizzazione e di smaltimento in quanto trattasi di struttura privata”.

Nessuna colpa dell’amministrazione comunale di Palazzo Carafa, insomma, secondo Guido, almeno in merito all’aggravio fiscale, con replica anche, entrando nello specifico, sulla gestione del servizio. Per esempio, che la raccolta porta a porta sia più cara rispetto al servizio passato, per l’assessore sarebbe ovvio. ”Quello che però sfugge all’avvocato è che a Lecce un servizio che in altre città simili viene pagato 19 milioni l’anno, ne costa appena 13 e questo per l’impegno degli uffici comunali del mio assessorato i quali si sono presi la briga in tempi non sospetti di partecipare in maniera autonoma a tutti i bandi europei per l’acquisto di tutte le attrezzature, carrellati e pattumelle comprese, in modo da riconoscere alla ditta aggiudicataria solo i costi strettamente legati alla raccolta e al conferimento nelle piattaforme e facendo risparmiare ai cittadini ben 6 milioni all’anno”.

C’è quindi un aumento, ma Guido sottolinea che, rispetto al vecchio sistema, sarebbe “di appena 500 mila euro”. “Siamo passati da 12,5 milioni a 13 milioni”. “Pensa forse Mongelli che questo passo è stato inopportuno? Avrebbe preferito – aggiunge - che la città avesse voltato le spalle nei confronti di quella che è una necessità per il proseguimento della vita futura sul pianeta?”

C’è poi il problema degli spazi condominiali idonei al collocamento dei carrellati. “Anche qui il mio consiglio all’avvocato è di selezionare meglio le sue fonti – aggiunge con sarcasmo -, oppure di andare a informarsi personalmente su come stanno le cose”.

“All’epoca della redazione del progetto iniziale – spiega - furono censiti dal punto di vista urbanistico e planimetrico tutti i condomini della città e ne venne fuori che solo alcuni non erano dotati di pertinenze adatte”.

“Per questo motivo – continua Guido - fu prevista la deroga all’ordinanza dirigenziale che regola il conferimento. Lo ripeto ancora, tutti i condomini che non hanno effettivamente lo spazio idoneo hanno diritto a ottenere una deroga. Ma con le sue illazioni Mongelli non fa altro che schierarsi dalla parte di condomini e amministratori pigri e svogliati, gli stessi che dal momento dell’avvio del servizio perseguono il loro subdolo boicottaggio nei confronti di un sistema di raccolta dei rifiuti che oggi rappresenta più una necessità etica e morale”.

Assessore Andrea Guido-5Anche sull’inasprimento delle sanzioni, l’assessore ha da ridire, sostenendo che polizia locale e ispettori dell’assessorato si limitino ad applicare le leggi dello Stato. Sulla vicenda dei furti dei kit per le pattumelle, Guido si è già espresso ieri ricordando, come siano dotati di microchip, più affidabili, peraltro, del codice a barre, mentre ritiene particolarmente gravi le considerazioni su di “un immaginario blocco del servizio in centro e di presunti condomini in cui alcune famiglie sono sottoposte al porta a porta e altre ancora legate al vecchio servizio”. “Qualcuno gli spieghi per favore che nella zona Mazzini, in questa fase di transizione, abbiamo deciso di far convivere le due modalità per limitare al massimo i disagi”.

Di una possibile raccolta notturna, poi, neanche a parlarne. Il costo del servizio lieviterebbe ulteriormente, secondo stime dell’assessore, verrebbe a costare il triplo. Sono solo due le questioni sollevate dal Codacons che Guido ritiene sensate. La prima, l’arco di tempo, reputato eccessivo, previsto per il conferimento di imprese e cittadini privati e, di conseguenza, l’esposizione sul suolo pubblico di carrellati e pattumelle. “Ma su questo punto a breve verrà emanata una nuova ordinanza dirigenziale frutto di una lunga mediazione con i referenti della ditta”, rivela.

La seconda, invece, sull’applicazione del metodo proporzionale nel calcolo della tassa per le famiglie. “Anche questo è stato previsto”, risponde. “Un accordo tra il dirigente del settore ambiente, e il dirigente dei tributi, prevede proprio l’applicazione del principio a partire dal 2018, una volta che ogni criticità legata alla rivoluzione appena partita verrà superata”.

Insomma, per Andrea Guido, l’intervento di Mongelli sarebbe intriso di demagogia. E con un fine preciso: avviarsi alla campagne elettorale.

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