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Codici bianchi e verdi, "perché non al vecchio Fazzi?"

La richiesta viene dal consigliere Vittorio Solero che da tempo denuncia il pericolo collasso per il pronto soccorso dell'ospedale. L'accumulo di ritardi genera disservizi e tensioni tra i pazienti

LECCE - Destinare il vecchio "Vito Fazzi" a sede decentrata del pronto soccorso per accogliere i codici bianchi e verdi ed alleggerire così il carico di lavoro della struttura dell'ospedale. La proposta, contenuta in un ordine del giorno, è del consigliere comunale del Pdl, Vittorio Solero, per il quale sarebbe opportuno anche istituire un numero verde al servizio dei cittadini per eventuali segnalazioni al sindaco di Lecce, che è la massima autorità sanitaria del capoluogo. Solero, da mesi, denuncia il pericolo collasso per l'attuale unità operativa del Fazzi (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=24968).

L'esponente della maggioranza fa presente che nel 2010 si sono registrati 93 mila accessi al pronto soccorso, a fronte dei 43 mila del 1992, anno al quale risale l'ultima pianta organica e che ogni giorno si registrano almeno 250 accessi con punte fino a 350. Con la chiusura dell'ospedale di Campi Salentina, l'afflusso annuale di utenti verso il Vito Fazzi rischia di aumentare di circa 14 mila accessi. Secondo il consigliere comunale, d'intesa con i sindaci del Nord Salento, si potrebbe ripristinare una postazione di 118, un punto di primo intervento della guardia medica, oltre a un centro territoriale polifunzionale comprensivo di radiologia, analisi e dialisi.

Oltretutto, aggiunge Solero, viene impiegato meno personale di quanto previsto dall'ultima dotazione: dovrebbero esserci 31 infermieri e non solo 24, 12 operatori socio sanitari e non 8, 14 medici e non 15. Insomma, nonostante la dedizione e la professionalità di tutto il personale, il pronto soccorso di Lecce starebbe scoppiando tanto che, ricorda Solero, non sono infrequenti liti tra pazienti e familiari, estenuati dalla lunga attesa, prolungata anche dal fatto che il 68 per cento delle richieste si rivelano poi essere codici bianchi o verdi.

L'aumento della popolazione durante l'estate, infine, rischia di dare il colpo di grazia ad un presidio perennemente sull'orlo del collasso. Per affrontare la questione nel suo complesso, Solero chiede al nuovo direttore generale della Asl, Valdo Mellone, la convocazione di un tavolo tecnico per vagliare tutte le soluzioni possibili.

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