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Comitato 275 annuncia ricorso in Cassazione: “Contro le lobby del cemento”

Vito Lisi chiarisce la volontà di proseguire la battaglia giudiziaria sul raddoppio, in maniera più “determinata” in favore della “legalità” e della “trasparenza”, presentando ricorso verso il rigetto dell’esposto in Procura

TRICASE – “Sarebbe la cosa più semplice. Arrendersi, lasciarsi sopraffare dal bizantinismo della politica e della giustizia le quali, in un modo o nell’altro, hanno già favorito la lobby del cemento. Perché la nuova autostrada 275, dal costo di 300milioni di euro, deve essere fatta a tutti i costi, malgrado le evidenti illegalità che l’hanno partorita, malgrado le lotte ambientaliste che per un certo periodo sono state abbracciate anche da certa classe politica”.

Con queste parole, Vito Lisi, responsabile del comitato 275 annuncia che si andrà avanti in modo ancora più determinato nella battaglia “in favore della legalità e della trasparenza”, oltre che in difesa del territorio, decisi a presentare ricorso in cassazione versus il rigetto dell’esposto in Procura.

“Ricordiamo – afferma - che la Prosal, ossia l’ingegnere Angelo Sticchi Damiani, ha già percepito un compenso di circa 3milioni di euro (soldi pubblici) per aver progettato una strada di interesse strategico nazionale del valore di 300milioni senza un regolare bando di gara e senza avere le competenze. Ed ecco la prima battaglia vinta dal Comitato275, per la prima volta un giudice entra nel merito e mette nero su bianco che è provata ‘la mancanza di requisiti e competenze’ da parte della società redattrice del progetto, ‘cosa nota tanto al consorzio Sisri, quanto ad Anas fin dal primo momento".

“La triangolazione (Prosal-Anas-Sisri) ai danni dello Stato e quindi dei cittadini – prosegue Lisi -, che noi andiamo denunciando da anni, è stata segnalata ma soprattutto e purtroppo accettata anche dalla Procura di Lecce. Le parole nero su bianco sono del Gip Antonia Martalò con le quali motiva il definitivo rigetto del nostro appello in Procura per ‘l'impossibilità di individuare i colpevoli dell'abuso d'ufficio’ e per ‘avvenuta prescrizione del reato’ poiché i fatti risalgono al 1994”.

Lisi specifica che si farà ricorso perché “non sarebbe per nulla prescritto in quanto perdurante dal 1994 fino almeno al 28 marzo 2011, data in cui il Presidente pro tempore di Anas spa sblocca l'ultima trance di 1.933.272.97 di euro a favore dello studio professionale diretto dall’ingegnere Angelo Sticchi Damiani, malgrado ‘la mancanza di requisiti e competenze’”. “Facciamo ricorso in Cassazione – conclude - perché siamo fiduciosi nella Giustizia, quella lontana da questo nostro territorio dove la roccaforte delle lobby del cemento non lascia speranza per un presente ed un futuro basato sul rispetto e non sul profitto di pochi”.

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