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Venerdì, 29 Marzo 2024
Verso il voto del 12 giugno / Otranto

Amministrative a Otranto, primo confronto a distanza tra Cariddi e Bruni

In piazza De Donno i comizi pubblici d’apertura delle due liste in corsa per palazzo Melorio: da un lato il sindaco uscente, dall’altra il capogruppo di opposizione

OTRANTO – Tempo di primi confronti a distanza tra i candidati in corsa per il rinnovo del consiglio comunale a Otranto: le amministrative, nella città dei Martiri, hanno vissuto ieri sera il momento dell’esordio pubblico in piazza per le due liste in campo, attraverso i comizi elettorali, che da sempre rappresentano un momento particolarmente atteso dalla cittadinanza.

La formula dei comizi, infatti, oltre alla possibilità di parlare direttamente al pubblico, rappresenta un momento di folklore della campagna elettorale e viene spesso vissuta come un momento di aggregazione per ciascuna “fanbase” coinvolta nella partita elettorale.

A rompere il ghiaccio, ieri sera, è stata “Otranto non si ferma”, la squadra che fa capo all’amministrazione in carica e che ripropone alla propria guida il primo cittadino, Pierpaolo Cariddi, che tenta, dunque, la riconferma. Il sindaco uscente ha scelto per la propria prima uscita pubblica un profilo basso, con un discorso rivolto ai presenti in piazza De Donno, durato circa mezz’ora e che si è concentrato sugli interventi di questo quinquennio a Palazzo Melorio. Un percorso ideale, attraverso una scrupolosa classificazione, di quanto realizzato a tutti i livelli della gestione amministrativa, nonostante le difficoltà della stagione della pandemia.

Nel profilo basso, scelto da Cariddi, evitati al momento i passaggi su argomenti “caldi” (come la gestione del mercato coperto, che rappresenta un sicuro terreno di scontro nella campagna elettorale), senza tuttavia, risparmiare una stilettata agli avversari nella definizione di “odiatori seriali”. Per il resto, Cariddi ha puntato sull’idea di continuità con l’esperienza dei suoi cinque anni (e allargando, con quella degli ultimi quindici anni).

Ha poi presentato la propria lista, composta dalla conferma della propria giunta e da una buona fetta dei consiglieri uscenti: Lorenzo Bello, Mimina De Donno, Cristina De Benedetto, Stefano Panareo, Gianfranco Stefàno, Stefania Temis, Tommaso De Benedetto e Paola Stefanelli; quattro i nuovi innesti, ovvero Ursula Caroppo, Matteo Papadia, entrambi alla prima candidatura, Francesca Bortone (candidata già con “Alleanza per Otranto” nel 2012 e “Otranto è di tutti” nel 2017) e Francesco Bruni (già sindaco di Otranto, consigliere provinciale, senatore e cugino del candidato della lista avversaria), che prendono il posto rispettivamente di Michele Tenore, vicesindaco uscente, di Sandra Ottobre, di Daniele Merico e Antonio Schito, entrambi già assessori.

A seguire, il comizio di “Otranto è di tutti”: la lista aveva già avuto un momento di presentazione della propria squadra, tanto da partire subito coi temi della campagna elettorale. Al contrario della compagine guidata da Cariddi, qui si sono succeduti quattro interventi. Ad aprire Sergio Schito, già vicesindaco, che ha rispedito al mittente il riferimento agli “odiatori seriali” per poi accennare alla ciclicità delle “promesse” di chi amministra da quindici anni e al “bluff ormai smascherato”.

La ex vicesindaca e campionessa di preferenze nell’ultima tornata, Lavinia Puzzovio, nel suo intervento accorato, ha puntato sui temi sociali, rilanciando più volte i termini “coerenza” e “trasparenza” come direttrici di un’adeguata esperienza amministrativa. È toccato poi a Silvia Negro, uno dei volti nuovi della lista, che ripercorrendo la propria esperienza di “persona fortunata” che ha potuto viaggiare e conoscere il mondo, ha deciso di scommettere sul futuro della propria città.

Infine, Luca Bruni, il candidato sindaco, che ha rivendicato l’impegno assunto cinque anni prima, sottolineando come l’opposizione in questi anni sia stata intransigente, ma, allo stesso tempo, fortemente collaborativa per il bene della comunità e accennando a due temi della campagna elettorale come la perdita della bandiera blu (con le responsabilità dell’amministrazione) e la questione mercato coperto.

È solo l’inizio delle danze, il primo capitolo di una battaglia elettorale che si concluderà col voto del 12 giugno.

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