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Amministrative a Otranto / Otranto

Continuità o cambiamento? In piazza botta e risposta tra Cariddi e Bruni

Sempre più nel vivo la campagna elettorale nella città dei Martiri con un clima che si fa man mano più rovente con l’avvicinarsi del voto: ieri secondo confronto a distanza tra le liste

OTRANTO – “Continuità” o “cambiamento”: sono state ripetute in piazza De Donno, a Otranto, nella serate di ieri, queste due parole che sembrano sintetizzare le proposte che si confrontano in una tesa campagna elettorale, che il prossimo 12 giugno deciderà la prossima amministrazione nella città dei Martiri.

Il 2 giugno è stata l’occasione per “Otranto non si ferma” con candidato sindaco Pierpaolo Cariddi e “Otranto è di tutti” con candidato sindaco Luca Bruni per risalire sul palco, dopo la sosta forzata di domenica scorsa in occasione dei festeggiamenti religiosi del compatrono San Francesco da Paola, e riprendere la battaglia a distanza sui temi programmatici.

Come nella prima uscita pubblica, ad aprire le danze dei comizi è stata la lista che fa capo al sindaco uscente, con gli interventi di Gianfranco Stefàno, Paola Stefanelli, Stefano Panareo, Ursula Caroppo e Cristina De Benedetto. Tra rimandi alle azioni di questi anni nei vari settori dell’agire amministrativo a idee per il prossimo quinquennio, non sono mancate stilettate alla compagine avversaria, in un clima che inizia a farsi più caldo, non solo per l’aumento delle temperature, ma anche per l’avvicinarsi della data utile per il voto.

In particolare, Cariddi che, nel precedente comizio, aveva scelto un profilo basso limitandosi a definire come “odiatori seriali” i propri contendenti, questa volta è passato al contrattacco, provando dapprima a smontare l’idea di chi si propone in discontinuità con gli ultimi quindici anni di amministrazione, riferendosi alla presenza in “Otranto è di tutti” di due ex vicesindaci; e poi, difendendo ancora il proprio operato sul tema bandiera blu e rilanciando le speranze di vedere realizzato il porto, ha tacciato gli avversari di essere “uccelli del malaugurio”.

In sintesi, dalla lista “Otranto non si ferma” sono arrivati questi messaggi: qui c’è una squadra coesa, che intende proseguire il lavoro intrapreso nel tempo per raggiungere gli obiettivi che si prefigge per migliorare la città.

Di tutt’altro parere, i candidati di “Otranto è di tutti”, che hanno respinto al mittente l’accusa di essere “uccelli del malaugurio”, puntualizzando di aver risentito sul palco la ripetizione di argomentazioni di cinque anni prima (compreso il riferimento ai due vicesindaci), quasi senza tener conto del “bluff” su alcuni temi, quali la casa agli otrantini, il Pug o il porto di Otranto portati avanti da diverse campagne elettorali.

Per la lista guidata dall’avvocato Bruni, sono intervenuti Lavinia Puzzovio, Tonino Rossetti, Miriana Sindaco e Antonio Ottobre, prima di cedere la parola al candidato sindaco, che ha punzecchiato Cariddi, rimarcando l’evidente continuità amministrativa tra la sua gestione e quella precedente del fratello, rilevando quelle che, a suo parere, siano evidenti incongruenze conseguenti. Ha poi sottolineato un’idea di città che sia diversa da quella vista in questi anni, rivendicando l’attenzione data nella campagna elettorale del 2017 ai temi ambientali e oggi fatta propria anche dalla lista avversaria. E ha rilanciato sulla necessità di una gestione che presti più attenzione ai bisogni di tutti, uscendo da meccanismi di “privilegi” solo a vantaggio di pochi.

In sintesi, dalla lista “Otranto è di tutti” è emerso l’invito a sostenere il cambiamento attraverso una squadra e un progetto alternativo a quello dell’attuale maggioranza, per ricostruire una comunità che vuole ripartire su direttrici differenti.

Già domenica prossima sono previsti nuovi appuntamenti pubblici, con un altro giro di comizi prima della settimana conclusiva che porterà alle urne e al giudizio insindacabile dei cittadini. E con ogni probabilità non mancheranno le schermaglie a distanza per tentare di prevalere in questa contesa, cercando di far leva soprattutto sugli indecisi o su coloro che sembrano tentati dall'astensione.

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