rotate-mobile
Venerdì ultimo atto / Otranto

Otranto, clima più teso e scambio di accuse a una settimana dal voto

Si scalda la campagna elettorale: sul palco Cariddi parla di “diffide” in Procura presentate dall’opposizione per limitare il fratello; Bruni non ci sta: “Una bugia. Porti le prove”

OTRANTO – È iniziata l’ultima settimana di campagna elettorale e, a Otranto, ieri sera, è andato in scena il terzo capitolo della sfida a distanza tra le due liste in corsa alle amministrative del 12 giugno e tra i due candidati sindaci, Pierpaolo Cariddi e Luca Bruni.

Le compagini, fuori dai classici comizi, stanno lavorando per accaparrarsi i voti che possano risultare decisivi nelle urne di domenica prossima, facendo pervenire nelle abitazioni dei cittadini i rispettivi programmi. Ma è dentro l’arena del confronto pubblico, nella sede di piazza De Donno, che ci si confronta in maniera più muscolare. E le stoccate reciproche non sono mancate.

Ad aprire la serata, come accaduto sempre finora, la lista “Otranto non si ferma” con le parole di Stefania Temis e di Matteo Papadia; c’era attesa per l’intervento di Francesca Bortone, nella scorsa campagna elettorale candidata nella lista concorrente, che ha motivato la propria scelta riportandola dentro l’esigenza di ricostruire unità di intenti e percorsi in una fase delicata della stagione amministrativa; è toccato poi a Francesco Bruni, ex primo cittadino e già senatore, nonché cugino del candidato sindaco della squadra avversaria, che ha sottolineato l’impegno quarantennale dei sindaci idruntini sulle questioni ambientali, per smarcare il tema da primogeniture con riferimento a quanto riferito sul palco dagli esponenti di “Otranto è di tutti”.

Cariddi, invece, ha voluto riproporre l’idea di una squadra “coesa” e del “fare” per poi difendere la propria contiguità umana e amministrativa col fratello, suo predecessore alla guida della città, contro la critica del “governo dei due fratelli”: prima è ricorso a una battuta (“Siamo come una di quelle offerte vantaggiose del supermercato in cui paghi uno e prendi tue”, per poi passare al contrattacco e riferire di continue “diffide in procura” presentate dall’opposizione proprio per limitare la presenza dell’ex sindaco negli uffici comunali.

È da questa affermazione che è partita la replica del candidato sindaco di “Otranto è di tutti”, Luca Bruni, che ha chiamato “bugiardo” il sindaco uscente, riferendo come questa accusa reiterata da tempo nei suoi confronti e verso il proprio gruppo non trovi riscontro nei fatti: “Se ha le prove di quello che dice, che le porti e vediamo chi racconta il vero”. Ha poi ricordato i ritardi sull’approvazione del Pug, mettendo in evidenza quelle che sarebbero le responsabilità amministrative sulle lungaggini dell’iter.

Si sono poi succeduti i candidati consiglieri Marilena Botrugno, Totò De Marco, Lillino Cursano e Marco Paiano, prima dell’intervento di Francesco Vetruccio, tirato in ballo proprio nel comizio di “Otranto non si ferma” con un riferimento al “palazzetto mai realizzato”. L’ex sindaco ha preferito non rispondere direttamente alle accuse, ma ha rilanciato sull’importanza per quanti fanno politica e amministrano di ragionare sempre nell’interesse di tutti, soprattutto di chi ha più bisogno. Bruni, infine, controreplicando sui temi ambientali ha rivendicato l’originalità delle proposte fatte cinque anni fa.

Venerdì sera l’appuntamento conclusivo della campagna elettorale, con il probabile sorteggio per l’attribuzione della piazza all’ora più tarda per avere l’ultima parola. Poi il silenzio elettorale con le urne che decideranno il vincitore di questa competizione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Otranto, clima più teso e scambio di accuse a una settimana dal voto

LeccePrima è in caricamento