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Sabato, 1 Aprile 2023
A Collepasso / Collepasso

Comizio con insulti e minaccia alla sindaca, consigliere prova ad uscire dall’angolo

Salvatore Perrone, esponente della minoranza, parla di vittimismo e di polverone, pur dicendosi dispiaciuto per l'interpretazione che sarebbe stata data al suo intervento

COLLEPASSO – Non era sua intenzione offendere la sindaca e, se sprezzanti sono suonate le sue parole, lo si deve a un’interpretazione malevola di cui, comunque, si dice dispiaciuto. Questa è la linea difensiva che Salvatore Perrone, consigliere di minoranza e già sindaco di Collepasso, ha scelto per cercare di togliersi dall’angolo nel quale si è infilato durante il comizio di domenica sera quando ha usato espressioni non certo lusinghiere nei confronti dell’attuale prima cittadina, Laura Manta.

Se, infatti, in un passaggio ha promesso di salire “sul Comune” per prenderla a schiaffi, in un altro ha detto “Non gode mai, solo quando fa querele prova goduria”. Espressioni a metà tra il bulletto di quartiere e il peggior Bagaglino di sempre che, va detto, solo con un grande sforzo di immaginazione si può pensare di diluire in un contesto di tipo politico o ambientale.

“Manta veste i panni della vittima”

Tant’è. Il diretto interessato ha inviato una nota di replica. Dopo aver lamentato la complessità dell’iter autorizzativo – definito “assurdo” – per poter svolgere il comizio, Perrone ha messo al centro della riflessione il tema politico delle dimissioni dell’assessora Eliana Vantaggiato (M5S), atto dal quale non sarebbe stato sorpreso giacché “sin dalla sua nascita, ossia dall’ottobre del 2022 (in realtà 2021, ndr), la sindaca continua a sferrare atti di disprezzo, provocatori e istigatori in Consiglio comunale, e non solo, per sminuire, azzittire e intimidire l’opposizione, e non solo”.

Per quanto riguarda le espressioni incriminate, il consigliere ha spiegato: “Dopo il mio intervento, la sindaca Manta avrebbe potuto replicare ad attacchi e accuse lanciati in comizio, avendo richiesto lo spazio temporale successivo a quello chiesto dall’opposizione. Assistiamo, invece, al suo solito copione: veste i panni di vittima e mette in moto una devastante azione denigratoria a danno del sottoscritto, su testate giornalistiche e persino televisive; un polverone mediatico per nascondere la sua inadeguatezza amministrativa. Se un passaggio del mio intervento è stato interpretato male, in una cornice di scontro, me ne dispiace anche perché detto in una contrapposizione e critica politica aspra e forte. Assolutamente non voleva essere un’offesa o disprezzo per le donne che stimo e rispetto, come ben sanno i miei concittadini”.

Ancora solidarietà per la sindaca

La vicenda, ovviamente, non è rimasta limitata al contesto in cui si è consumata, anche perché la diffusione di alcuni video l’hanno resa ben presto virale. Anche il presidente della Provincia, Stefano Minerva, ha voluto esprimere vicinanza alla sindaca: “A Laura la mia solidarietà per le parole vergognose che le sono state indirizzate. Nessuno ha il diritto di denigrare e rivolgere insulti sessisti a una donna e rappresentante delle Istituzioni. Quando il confronto politico scade in questo, non possiamo assolutamente restare in silenzio. La sindaca Manta sappia che noi siamo con lei, senza se e senza ma”.

Per la presidente del Consiglio Regionale, Loredana Capone “qualcosa deve succedere, innanzitutto dentro ciascuna e ciascuno di noi. Perché che cosa si fa quando si vuole offendere una donna? Si tirano in mezzo riferimenti beceri al sesso. Basta con questa misoginia tipica del ‘macho man’ che poi di macho non ha proprio un bel niente. Basta con queste minacce di violenza per misurarsi i muscoli: “perché domattina la prendo a schiaffi sul Comune”. Le parole hanno un peso enorme e il peso diventa immenso se sei un amministratore che si rivolge alla sua sindaca. Il consigliere Perrone chieda immediatamente scusa a Laura Manta e a tutta la comunità di Collepasso. E se non lo farà vorrà dire che torneremo a chiederglielo domani e tutti i giorni che verranno. Nessuno deve dimenticare”.

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