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Multe: nel 2013 il Comune stima di incassare 6 milioni e 700mila euro

Il dato è stato discusso nell'ambito dell'esame del documento di previsione. Torricelli, del Pd, chiede conto della destinazione dei proventi, utilizzati invece per la spesa corrente mentre il Codice della strada indica un impiego ben preciso

LECCE - Prosegue l'analisi del bilancio di previsione del Comune di Lecce. La commissione Bilancio procede a tappe forzate in vista del voto dell'aula, atteso entro la fine del mese. La discussione è stata scandita dalle considerazioni e dagli interrogativi della minoranza e dalle risposte dell'assessore ai Tributi, Attilio Monosi e dai dirigenti Claudia Branca (Lavori Pubblici), Salvatore Laudisa (Servizio economico e finanziario) e del funzionario contabile-amministrativo Fernando Maggiore.

La prima ha dato conto della necessità di liquidare tre debiti fuori bilancio, per un totale di oltre un milione e 200mila euro, in seguito a tre contenziosi per indennità di esproprio per altrettanti terreni: due nell'area del Parco archologico di Rudiae e un terzo - da 844mila euro - per un lotto nel quartiere Stadio. Gli altri due hanno fornito chiarimenti, quando possibile, alle domande di Antonio Torricelli del Pd e di Carlo Salvemini, di Lecce Bene Comune. Il vice presidente dell'assise comunale ha riproposto un tema più volte affrontato nel corso degli anni: quello della destinazione dei proventi delle multe per infrazione al Codice della strada.

La legge impone che almeno il 50 per cento sia utilizzato per il miglioramento della mobilità urbana, ma secondo i calcoli di Torricelli praticamente l'intero ammontare delle sanzioni, che il bilancio stima in maniera attendibile - visto che siamo già a novembre - in 6 milioni e 700 mila euro, viene impiegato per coprire la spesa corrente. Il che potrebbe spiegare, questo è il sospetto del consigliere, la "situazione esasperante per gli automobilisti leccesi venutasi a creare negli ultimi mesi", periodo in cui le multe sarebbero aumentate considerevolmente. Nulla di strano, hanno replicato i dirigenti in merito alla destinazione, dal momento che quell'impiego è stato disposto da un'apposita delibera di giunta e che, nella spesa corrente, rientra anche quella per la mobilità sostenibile (ad esempio, la segnaletica). La spiegazione non ha convinto Salvemini, che ha ricordato come esista già al riguardo un disciplinare con Sgm.

Più in generale, agli occhi della minoranza, l'operazione varata con il cosiddetto Patto per Lecce - annunciato dal sindaco Paolo Perrone dopo un accordo con tutti i dipendenti di Palazzo Carafa - ha partorito un topolino, ovvero un risparmio di qualche decina di migliaia di euro. A tal proposito è stato chiesto il dettaglio dei salari accessori.

 

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