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Rifiuti, prosegue la serrata. In arrivo una commissione d’inchiesta

Dal vice presidente del consiglio regionale, Antonio Maniglio, la proposta di un'indagine sulla gestione delle tre Ato in Provincia di Lecce: "I comuni sono inadempienti, ma chi ha consentito tanto lassismo è parimenti colpevole"

LECCE – Mentre gli impianti della Cogeam continuano a tenere chiusi i battenti - e dovrebbero farlo anche domani - degli impianti di Cavallino, Poggiardo e Ugento, si fa largo l’idea di una commissione d’inchiesta sulla gestione dei tre Ato (ambiti territoriali ottimali) in provincia di Lecce.

La proporrà Antonio Maniglio, vice presidente del consiglio regionale ed esponente del Partito democratico. Alle inadempienze finanziarie della amministrazioni comunali – che solo limitandosi all’Ato Lecce 2 determineranno credito dell’azienda pari alla metà degli 11 milioni e mezzo che – si potrebbero sommare, questa è l’ipotesi, lacune più o meno gravi nella gestione.

“I fatti parlano chiaro: in provincia di Lecce, grazie alle scelte della Regione,  la filiera dei rifiuti è pressoché  completata e non abbiamo bisogno di portarli fuori provincia, ma la gestione sul territorio rischia di farci diventare una piccola Campania. Adesso è il momento di fare i conti, a cominciare dall’Ato 2 che è stata retta per lunghi anni dal prolifico, almeno a parole, assessore Silvano Macculi. I comuni inadempienti nel versamento dei canoni sono irresponsabili, ma chi ha consentito tanto lassismo è parimenti colpevole”.

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