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Tagli alle corse dei bus urbani, è scontro: Ripa attacca Pasqualini

L'ex assessore contesta la linea del suo successore alla mobilità. Polemiche e disagi per l'utenza delle periferie. Il Comune di Lecce non ha un euro per il trasporto pubblico. Sgm smentisce bozza per nuovi parcheggi a pagamento

LECCE - Quando i nodi vengono al pettine, spesso è troppo tardi per rimediare. Potrebbe essere questa la sintesi di quanto accaduto  in commissione Traffico e Mobilità, dove si è discusso dei tagli al trasporto pubblico secondo la "dieta" imposta  dall'amministrazione comunale ad Sgm. Palazzo Carafa ha ridotto a zero, per il 2013, il finanziamento alle corse degli autobus che girano, dal primo gennaio, solo grazie alla quota garantita dalla Regione Puglia che copre i servizi minimi pari a 1,6 milioni di chilometri con una riduzione di 340mila chilometri).

Qualche soppressione totale, molte parziali (nelle ore pomeridiane), un aumento generalizzato dei tempi di attesa e di percorrenza secondo quanto questo giornale ha illustrato già il 27 dicembre scorso. E i telefoni dei consiglieri, soprattutto di quelli che vivono nelle periferie, che hanno iniziato a squillare in continuazione convogliando lamentele e frustrazione di chi si sente ancor più relegato ai margini di una città che non è solo centro storico, negozi e passeggiate domenicali.

Ugo Guacci, direttore di esercizio di Sgm, ha esternato il rincrescimento della società partecipata per un "taglio consistente" , ma ha anche precisato che i tagli sono stati fatti secondo un criterio uniforme, senza privilegiare le linee che servono la zona più centrale. Carlo Salvemini, di Lecce Bene Comune, ha definito la scelta dell'amministrazione come la "prima applicazione concreta della spending review su un settore strategico" aggiungendo che la situazione che si è creata fa sorgere ulteriori perplessità sulla sostenibilità economica del filobus, tema sul quale la minoranza insiste sin dall'inizio. Per questi giorni, secondo quanto annunciato pubblicamente prima della fine dell'anno, è atteso infatti il varo della linea 1 (la seconda effettiva), quella che sostituirà i bus 30 e 31 lungo la circonvallazione. Il rappresentante della minoranza ha poi ribadito una questione per lui essenziale chiedendo perché l'amministrazione comunale non decida di destinare al trasporto pubblico la quota parte (il 51 per cento) del fondo di riserva di Sgm, pari a tre milioni di euro, che ha invece reclamato, evidentemente per far fronte ad altre urgenze di cassa.

Ma non sono mancate le critiche anche da parte dei consiglieri di maggioranza: Nunzia Brandi si è fatta portavoce dei disagi avvertiti nel rione Salesiani, dover risiede, mentre Roberto Martella ha dipinto un quadro purtoppo diffuso nelle zone della città dove non batte il sole: "Molti cittadini non possono più permettersi di pagare l'assicurazione, non hanno i soldi per fare carburante. Questo piano mette in ginocchio le fasce più deboli". Luigi Panico, un residente di Giorgilorio, ha fatto presente il caso del figlio, che ora impiega un'ora e mezzo per tornare da Ecotekne a casa, utilizzando due mezzi differenti.

Ma il termometro della discussione è salito fino ai livelli di scontro, in chiusura di commissione, quando il presidente della stessa ed ex assessore ai Trasporti, Giuseppe Ripa, ha sottolineato come l'amministrazione comunale sia venuta meno ai "passaggi dovuti" imponendo, di fatto, un pacchetto deciso al chiuso di una stanza e poi ha rincarato la dose rivolgendosi a Luca Pasqualini, attuale titolare dell'assessorato: "Un amministratore non può fare come gli elefanti, mettendosi le orecchie davanti agli occhi. In questo momento in cui molti leccesi, per necessità, rinunciano al mezzo privato, tagliare sul trasporto pubblico è una cosa assurda".

Secondo l'ex responsabile della mobilità urbana, Sgm potrebbe a sua volta utilizzare il ricavato di multe e parcheggi per ripristinare standard dignitosi del servizio pubblico,dal momento che sarebbe stata consegnata all'esecutivo cittadino una bozza per l'allargamento delle strisce blu a quattro zone fino ad oggi esenti.  Al termine dei lavori la commissione, all'unanimità, ha invitato l'assessore a rimettere tutto in discussione.

Sgm smentisce: “Nessun nuovo piano dei parcheggi, non è compito nostro”. 

Nel tardo pomeriggio è stata diffusa una nota da parte di Sgm che si riporta di seguito: "Non corrisponde al vero la circostanza secondo cui la società avrebbe elaborato e consegnato nei giorni scorsi all’amministrazione comunale di Lecce la bozza di un nuovo piano della sosta in città con la previsione di nuovi spazi per il parcheggio a pagamento. Del resto, la presunta consegna non risulta certificata da alcun atto in possesso di Sgm o del Comune di Lecce. La notizia è del tutto infondata, peraltro, dal momento che Sgm non ha la titolarità, né formale, né sostanziale, per la redazione di uno strumento di questo tipo. La previsione e l’individuazione degli spazi a pagamento è di esclusiva competenza dell’amministrazione comunale, che sceglie e decide sulla base di esigenze amministrative e dei bisogni della collettività. A questo proposito Sgm, in qualità di società partecipata del Comune e di soggetto attuatore, nel rispetto dei ruoli e delle competenze di ciascuno, fornisce in linea generale il supporto tecnico, in termini di dati, di documenti e di notizie utili, che il Comune di Lecce può utilizzare per le proprie scelte di carattere amministrativo".  

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