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Comparto olivicolo in crisi: il ministro Lezzi apre all'ipotesi di un commissario

Sindaci e produttori reclamano una figura "forte", Barbara Lezzi si mostra possibilista. Sul nodo delle giornate di lavoro perse, Flai-Cgil soddisfatta per la convocazione di un tavolo tecnico

LECCE – Il ministro per il Sud, Barbara Lezzi, apre con prudenza all’ipotesi di un commissario straordinario per una nuova fase emergenziale della questione xylella.

Rispetto alla richiesta principale di sindaci e produttori olivicoli, che con lei si sono confrontati nel corso di un incontro presso la prefettura di Lecce, l’esponente del governo ha lasciato intendere che ci sono i margini per trovare una soluzione: “Fondamentalmente io non sono molto d’accordo all’idea dei commissariamenti – ha dichiarato -, ma è vero che in questi mesi ne stiamo varando diversi, per esempio per le infrastrutture, per liberarle dalla gabbia della burocrazia. Se può essere una soluzione condivisa soprattutto di concerto con i sindaci quella di una sorta di facilitatore, direi che si può fare anche una riflessione in questa direzione”.

Il commento del sindaco di Trepuzzi, Giuseppe Taurino, fa però comprendere che il nodo della questione sta nei poteri che sarebbero affidati alla figura del commissario: "Se questo è un passo in avanti, non lo saprei dire. A mio avviso se ognuno non fa la sua parte sedendosi intorno ad una tavolo unico, ma ci si limita a mettere a disposizione risorse, senza creare un coordinamento e una struttura competente che sappia in maniera certa cosa fare e come agire, prevedo tempi lunghi e difficoltà di realizzazione di iniziative che possano affrontare l’emergenza e determinare con atti chiari gli indirizzi a cui si vogliono destinare gli investimenti stanziati”. 

Sul tavolo del confronto diversi nodi legati al problema drammatico del disseccamento dell’ulivo. Compreso quello occupazionale, con i sindacati che hanno segnalato la perdita di un numero cospicuo di giornate lavorative. Da questo punto di vista, Flai Cgil, ha accolto con sollievo la convocazione di un tavolo tecnico col ministero dello Sviluppo Economico e con quello per il Lavoro, annunciato da Alessandra Pesce, sottosegretario alle Politiche agricole.

“In provincia di Lecce sono iscritti negli elenchi anagrafici circa 22mila lavoratori dipendenti – hanno spiegato il segretario generale regionale, Antonio Gagliardi, e la segretaria generale provinciale, Monica Accogli -: almeno un terzo di essi è impiegato nel settore della produzione olearia. È ormai assodato un calo vertiginoso della produzione, un fatto che si riflette inevitabilmente anche sull’occupazione. Al ministro Centinaio, in due riunioni svolte a febbraio, abbiamo avanzato la proposta di confrontarci su tavoli tecnici. Il decreto sull’emergenza interviene sulle calamità naturali ma di fatto non interviene a tutela del reddito da lavoro dipendente. Siamo contenti che a breve riceveremo la convocazione di tali incontri, annunciati per il primo di aprile”.

I produttori hanno chiesto ulteriori fondi rispetto a quelli già previsti dalle misure già varate, nuovi investimenti per la ricerca di qualità e la lotta alla contraffazione dell’olio e una efficace semplificazione burocratica su abbattimenti e reimpianti, come ha dichiarato Tommaso Battista, presidente di Copagri Puglia.

“Ad oggi, infatti, abbiamo oltre 10 milioni di piante infette, cifra che moltiplicata per un costo di abbattimento e reimpianto pari a circa 150 euro ad albero, dà un’idea della gravità dei danni e palesa l’insufficienza delle risorse finora stanziate. Ricordiamo che stiamo parlando di un settore di vitale importanza per l’economia regionale e nazionale, che conta oltre 350mila imprese e rappresenta il 13,59 per cento del totale delle aziende agricole italiane, per un valore della produzione di circa 4 miliardi di euro l’anno”.

Impegnativa la risposta del ministro Lezzi: “Nel decreto metterò nero su bianco lo stanziamento di 300 milioni per il prossimo biennio, in modo tale che sia garantito l’impegno, al di là di chi ci sarà dopo di me. Nel decreto che andrà alla Camera ci devono essere norme  non solo per la semplificazione, per il sostegno delle aziende, per la tutela dei tanti lavoratori che hanno molte ore di lavoro in meno, ma anche per aiutare i piccolissimi agricoltori. Sono stata io stessa a dire che vorrei raggiungere anche quei produttori che ancora non hanno partita Iva e le associazioni si sono dichiarate disponibili a condividere le risorse. Poi, se ci sarà bisogno di una implementazione, la faremo, ma l’importante è far tornare a vivere questo territorio”.

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