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Comune e Provincia a lezione di legalità nelle scuole

Parte proprio da Gallipoli un progetto voluto dal vicepresidente di Palazzo dei Celestini Loredana Capone per "scardinare la cultura dell'indifferenza che spesso legittima i comportamenti devianti"

Non sarà certo un caso che proprio in un territorio che cerca di sgomberare il campo dall'onta della commistione delle infiltrazioni mafiose o presunte tali, parta un progetto di educazione alla legalità. Un monito che parte su input della Provincia di Lecce e con la collaborazione dei Comuni salentini, a partire da quelli interessati recentemente da episodi di riverbero criminale. La premessa è più che esplicita: "La recrudescenza di fenomeni criminosi nel territorio della provincia di Lecce deve richiamare le istituzioni, le agenzie educative, le associazioni di volontariato ad uno sforzo suppletivo per scardinare dalla base la cultura dell'indifferenza che spesso legittima, anche inconsapevolmente, la diffusione di comportamenti devianti. In particolare agli enti locali, alle scuole, ai servizi sociali territoriali tocca il compito di attivare processi mirati di prevenzione, sensibilizzazione, educazione, rivolti alle giovani generazioni". E' quanto afferma la vicepresidente della Provincia, Loredana Capone che inquadra in questo contesto l'iniziativa per diffondere la cultura della legalità che la Provincia vuole attivare d'intesa con le istituzioni scolastiche dell'ambito territoriale di Gallipoli e in collaborazione con l'Associazione "Libera".

A tale scopo questa mattina, presso l'oratorio San Lazzaro a Gallipoli, in via Pisa, la stessa vice presidente della Provincia ed assessore alla Sicurezza e Qualità sociale ha promosso l'assemblea tematica per illustrare le finalità del progetto. All'incontro, assieme al sindaco di Gallipoli Giuseppe Venneri, presenti anche i sindaci e gli amministratori dell'ambito territoriale, i rappresentanti delle istituzioni locali, delle organizzazioni sindacali, dei partiti politici, delle forze dell'ordine, il presidente ed il procuratore del Tribunale dei minorenni, il provveditore agli studi, i dirigenti scolastici dell'ambito territoriale di Gallipoli, i servizi sociali e la rete di volontariato presente sul territorio. Nel progetto è stato individuato come nodo strategico la scuola, principale luogo di aggregazione dove emergono le più diffuse problematiche sociali. L'intervento si articolerà in diverse azioni, tutte interagenti tra loro, partendo dalla scuola elementare fino alla scuole media superiore.

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