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Corteo per i diritti delle persone omosessuali e trans: “Comune non dia il patrocinio”

Roberto Tundo, della direzione nazionale di Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale, ritiene che le rivendicazioni della parata del 28 giugno siano in "palese contrasto con l'attinenza alla comunità leccese e al pubblico interesse"

LECCE – Non concedere il patrocinio comunale al “Puglia pride”. La richiesta è di Roberto Tundo, componente della direzione nazionale di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale. Come noto, sabato 28 giugno è in programma nel capoluogo salentino il corteo conclusivo di una settimana di eventi promossa da circa 50 associazioni, alcune impegnate direttamente sulle tematiche di genere, molte altre più in generale per il riconoscimento e l’estensione dei diritti civili.

Per la manifestazione, sostenuta anche da Lecce 2019, è stato garantito agli organizzatori il patrocinio dell’amministrazione comunale di centrodestra. Ma Tundo non è d’accordo: “Liberi gli omosessuali di manifestare; quello che colpisce, però, è l’annunciato patrocinio del Comune di Lecce. Un conto è il rispetto per le abitudini sessuali, altro conto è concedere il patrocinio ad una manifestazione che inneggia all’orgoglio omosessuale. Il Comune di Lecce nel concedere il patrocinio deve valutare la natura della manifestazione”.

Nell’argomentare la propria posizione Tundo va dritto alla questione, sulla quale del resto anche a livello nazionale ci sono distinguo all’interno dei diversi schieramenti politici. Il governo di Matteo Renzi, in recenti dichiarazioni, ha indicato nel prossimo autunno il periodo nel quale arrivare ad una definizione della questione, sul modello tedesco. E sabato, in corteo, ci sarà anche il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ieri oggetto di critiche da parte del consigliere Luigi Mazzei di Forza Italia e dal presidente del Movimento Regione Salento, Paolo Pagliaro.

“Dall’iniziativa – ha concluso Tundo - si deve desumere l’attinenza alla comunità leccese ed al pubblico interesse, ed è evidente che le rivendicazioni delle organizzazioni omosessuali ne sono in palese contrasto: riconoscimento delle coppie di fatto e, quindi, diritto alle unioni omosessuali, possibilità di adottare bambini per coppie dello stesso sesso, procreazione medicalmente assistita, leggi in materia di tutela della persona transessuale”. 

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