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Il presidente Gabellone congeda il 2014, l’ultimo anno delle certezze per le Province

A Palazzo Adorno non è stato illustrato il consueto bilancio dell'attività annuale, ma un quadro a tinte fosche dei mesi a venire. Le incertezze che ancora ci sono sull'attuazione della riforma Delrio pesano sull'organizzazione e sulle risorse

LECCE – Se dalla ripresa delle attività scolastiche non ci saranno soldi per intervenire per semplici riparazioni, nessuno si dovrà meravigliare. E’ tutto ampiamente annunciato, solo che nell’imminenza del nuovo anno gli scenari più volte ipotizzati rischiano di diventare realtà nel giro di pochi giorni.

Le Province italiane, infatti, non sanno dove attingere le risorse economiche necessarie per le materie di competenza dopo l’entrata in vigore della riforma Delrio (1 gennaio) né come continuare a garantire quelle che le sono state sottratte per essere trasferite non si sa bene a chi. La questione è complessa: da una parte si corre il rischio di procurare un danno erariale continuando a impiegare risorse in settori che per legge non sono più di pertinenza dell’ente Provincia, dall’altro di interrompere un pubblico servizio.

E nell’attesa di capirci qualcosa di più, Palazzo dei Celestini chiederà già alla fine di questa settimana il commissariamento della Regione Puglia che non ha ancora legiferato sulle nuove competenze provinciali. Sulla base di questa premessa si è svolta la conferenza di fine anno del presidente Antonio Gabellone, accompagnato dai consiglieri di maggioranza Fernando Coppola (vice presidente), Roberto Tundo, Pietro Stefanelli, Roberto Martella, Simona Manca, dal segretario generale Giacomo Mazzeo e dal direttore generale Pasquale Refolo.

Si è trattato di un incontro di fine diverso da quelli degli anni precedenti: nel 2014 si è chiusa infatti una lunga stagione amministrativa con un ridimensionamento delle competenze e con un drastico taglio dei finanziamenti – l’ultima stima è di 21 milioni – che non lasciano presagire nulla di buono per il 2015. Accanto alla questione delle risorse per garantire i servizi esiste il problema del personale in esubero e di tutte quelle attività, anche culturali, che fino ad oggi hanno dato lustro all’istituzione e al territorio.

L’orchestra Tito Schipa ne è un esempio e se il Comune ha promesso una disponibilità di 200mila euro, la Provincia è alla ricerca di sponsor privati che possano consentire la prosecuzione delle attività musicali: “C’è qualche timido interessa – ha ammesso Gabellone – ma il processo sarà molto complicato”.

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