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Sabato, 20 Aprile 2024
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Pd su fotovoltaico: "Il Comune vuole solo far cassa"

Il Pd leccese insiste sulla questione dei due impianti in corso di realizzazione su via Scotellaro. Rotundo: "Il Comune poteva comunque garantire il territorio delimitato dalla tangenziale"

LECCE - Dopo il botta e risposta tra Loredana Capone e l'assessore all'Urbanistica, Severo Martini, il Partito democratico leccese rilancia sulla questione degli impianti fotovoltaici di via Scotellaro con una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il segretario cittadino, Fabrizio Marra e i consiglieri comunali Antonio Rotundo e Antonio Torricelli. Sul tavolo della sala di via Tasso, una mappa con i campi di pannelli solari esistenti sul territorio comunale. Quelli in attività, quelli in corso di realizzazione, quelli per i quali è stato opposto il diniego da Palazzo Carafa. La tesi del Pd è chiara: l'amministrazione di centrodestra sguazza nel far west legislativo del fotovoltaico per fare cassa e il risultato è una produzione di energia che basterebbe a soddisfare almeno mezza provincia.

Rotundo ha respinto la tesi autoassolutoria di Martini: "Non è vero che solo i cittadini possono intervenire con eventuale ricorso, anche Martini può fare qualcosa: decidendo, per esempio, di ritirare in autotutela l'autorizzazione alla Dia concessa per uno dei due impianti in costruzione". Questo perchè sarebbe stata presentata solo l'8 marzo del 2010, a meno di 30 giorni dalla sentenza sulla parziale incostituzionalità di quella legge. Una finestra temporale troppo ridotta, che escluderebbe la Dia dagli effetti della cosiddetta legge Salva Puglia

Sulla colposa assenza di volontà di programmazione e regolamentazione, è intervenuto il segretario cittadino, Fabrizio Marra: “Martini dimentica che proprio quella legge regionale cui lui attribuisce le colpe di una presunta deregulation, dell'attività, conferiva invece ai Comuni gli strumenti per sovrintendere all'attività autorizzativa. Al comma 2, infatti, la suddetta legge attribuiva alle amministrazioni comunali la possibilità di limitare le aree utilizzabili a tali scopi, recitando chiaramente: “I Comuni, con motivata deliberazione approvata dal Consiglio comunale, possono individuare parti di territorio di particolare pregio”. Questo, il Comune di Lecce, non lo ha mai fatto”.

pd_fotovoltaico 002-3Antonio Torricelli ha sviluppato un ragionamento più generale, aggiungendoci cifre che rendono l'idea, se ancora ce ne fosse bisogno, di quanto il settore delle energie rinnovabili sia un business dai lauti profitti. "Nessuno in Puglia ha un parco di produzione energetica come quello della città di Lecce dove, a regime, si arriverà a 163 megawatt di fotovoltaico e 60 di eolico, di cui 40 già effettivi". Il riferimento è al Parco di Cerrate dove insistono 18 pale per circa 38 megawatt. Una massa di energia, ha sottolineato il consigliere, che sopravanza di gran lunga il fabbisogno cittadino e che potrebbe bastare a mezza provincia. "Perchè poi non costruiscono un impianto comunale, come fanno tutte le altre città, per azzerare i costi della bolletta dell'amministrazione, quest'anno di circa due milioni di euro?" ha domandato il vice presidente dell'assise comunale. In realtà l'idea c'è, e il progetto pure, ma per ora resta sulla carta. 

"La strategia del centrodestra è quella di fare cassa", ha chiosato Torricelli non prima di far notare come il Comune abbia però riscosso di Ici sugli impianti esistenti solo 250mila euro, un decimo di quanto già potrebbe pretendere. E a regime solo quell'imposta comunale porterebbe nella casse di Palazzo Carafa circa 4 milioni e mezzo di euro. Del resto proprio con Ici, diritti di compensazione (quelli che la società proponente si offre di pagare come indennizzo alla collettività, senza essere tenuta a farlo da nessuna legge, ma solo in base ad una convenzione con il Comune, ndr) sono ritenuti dal centrodestra indispensabili per la condizione disastrosa delle casse comunali che loro stessi hanno determinato".

 

Pankiewicz: “Perrone e Martini vogliono fotovolto-massacrare la nostra campagna”

Sul caso interviene anche il consigliere comunale dell’Udc, Wojtek Pankiewicz, secondo il quale “la vicenda dei due impianti fotovoltaici nella Zona Masseria Pirillo è la fotocopia della vicenda, che segnalai con un’interpellanza nel giugno scorso, dello scempio che si stava compiendo in Valle della Cupa, nei pressi della strada Lecce-Novoli”.

“Ancora impianti fotovoltaici e ancora senza che ci sia stata consegnata una mappa dell’esistente e senza che si sia approvato un Piano Comunale delle Energie Rinnovabili. Premetto – prosegue - che sono certamente a favore della produzione di energia da fonti rinnovabili ed alternative a condizione, però, che ciò non porti a un proliferare incontrollato e selvaggio di pannelli fotovoltaici e di pale eoliche, deturpando la nostra bella campagna e il nostro paesaggio. Pretendo che l’amministrazione ci fornisca una mappa, come chiedo da sempre, che offra un quadro completo dell’attività di produzione di energia nel nostro Comune”.

“Stiamo rischiando che, col proliferare di impianti fotovoltaici ed eolici, la nostra campagna venga sommersa da distese di pannelli solari e torri eoliche, danneggiando l’ambiente, l’agricoltura,la qualità della vita dei cittadini e il paesaggio rurale, compromettendo  così l’idea di Lecce “città parco” e quindi la sua vocazione turistica, che non è legata solo all’arte e al barocco. L’amministrazione Perrone – conclude Pankiewicz - dà solo risposte, sbagliate peraltro, di tipo burocratico. Si continua a fotovolto-massacrare il territorio per insipienza politica, incapacità amministrativa e voglia di fare cassa”.

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