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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Confini provinciali allargati: Gabellone “benedice” l’ingresso di Brindisi

Nella riunione odierna a Palazzo dei Celestini, l'assise ha discusso la questione del possibile ingresso di Brindisi nella provincia salentina. Ma spazio anche alle vertenza Omfesa, Bat, Mps, ai fondi per il sociale e a Cerano

LECCE - È tornato a riunirsi questa mattina il consiglio provinciale per affrontare in apertura dei lavori il tema di estrema attualità della ridefinizione dei confini, contenuto in un question time, presentato da Sandro Quintana, Mario Pendinelli, Giovanni Siciliano e Giovanni Tundo. Il presidente Antonio Gabellone “benedice” il possibile ingresso di Brindisi all’interno del grande Salento: “Aspettiamo il consiglio comunale, previsto per lunedì, per capire quale possa essere il loro intendimento”.

“La nostra – ha sottolineato - resta una posizione di attesa, anche a braccia aperte, ma quel che è certo é che già di suo la nostra provincia ha tutti i requisiti per continuare ad esistere, con Lecce capoluogo”. Secondo Gabellone, l’appeal esercitato dal territorio sarebbe “straordinario” e lo dimostra il fatto che ben otto comuni del brindisino ed uno del tarantino abbiano già deciso di trasferirsi di provincia: “L’occasione – ha chiarito - è utile per rimarcare il confronto politico condotto da tutte le forze presenti in questo consesso, portato avanti con grande rispetto della dignità del territorio”.

Si guarda con favore al possibile arricchimento delle infrastrutture presenti sul territorio: un aeroporto, il nodo ferroviario, il porto, la città capoluogo, città d’arte e cultura, l’Università del Salento al servizio di tutta la penisola salentina, un brand turistico ormai riconoscibile, che vede nel Salento un reale punto d'interesse turistico nazionale e internazionale. “Sono certo – ha chiarito - che dalla nascita di una Provincia del Salento, con Lecce che conserva il suo status di capoluogo, il territorio possa fare il salto di qualità e di competitività”.

I temi del lavoro sono stati al centro dei lavori dell’assise consiliare, con le vertenze Bat ed Omfesa. Il consiglio, con votazione unanime, ha sollecitato il Ministero dello sviluppo economico a convocare il tavolo di confronto per la reindustrializzazione del sito di Lecce della società Bat Italia, con la specifica finalità, dopo aver preso atto delle difficoltà emerse nel conseguimento degli obiettivi affidati alle società Hds e Korus, di definire e concordare nuove opzioni industriali che, in tempi certi diano certezze ai lavoratori in pericolo di perdere il posto di lavoro.

“Ip Korus e Hds - hanno spiegato Gabellone e l’assessore alle politiche del lavoro Ernesto Toma - sino ad ora ci hanno riservato solo delle delusioni, mentre almeno Iacobucci ha sin qui fornito risposte positive ed importanti, tanto che sono possibili, nel futuro, risvolti occupazionali ancora migliori”. La prerogativa resta che al tavolo del prossimo 13 novembre Bat sia presente: “Insieme al sindaco di Lecce – hanno chiarito . stiamo lavorando perché Bat prenda piena coscienza e seriamente rispetti gli impegni presi, altrimenti dovrà sostituire i soggetti che sono sin qui venuti meno agli accordi, nello specifico Ip Korus ed Hds”.

Il punto riguardante la questione del futuro occupazionale e produttivo della Omfesa, dopo un’ampia discussione di merito, su proposta del presidente Gabellone e dell’assessore Toma, è stato ritirato per consentire un esame più approfondito e una riflessione in sede di commissione consiliare “Attività produttive”, alla luce degli ultimi sviluppi della vicenda, su cui la Provincia ha sempre inteso tenere la massima attenzione ponendosi in prima linea.

Discusso e votato all’unanimità da tutte le forze politiche un ordine del giorno per la soluzione della vertenza occupazionale del Gruppo Bancario Monte dei Paschi di Siena. Con questo documento il consiglio impegna il presidente della Provincia Gabellone a continuare ad impegnarsi nella delicata vertenza, per quanto di propria competenza, per la soluzione di una importante vicenda occupazionale. Il consiglio si è dichiarato contrario, nel contempo, all’esternalizzazione dei servizi di back-office previsti dal piano di riorganizzazione industriale della Monte dei Paschi di Siena.

Votato all’unanimità l’ordine del giorno proposto dall’assessore provinciale alle Politiche sociali Filomena D’Antini Solero in merito all’“Azzeramento del fondo nazionale” in materia. Con questo ordine del giorno la Provincia di Lecce, tramite il presidente Gabellone, s’impegna a intervenire sul governo per la riapertura del tavolo e, soprattutto, per procedere al rifinanziamento del fondo per l’anno 2012, consentendo l’erogazione di quei servizi socio assistenziali in favore delle fasce più deboli.

Discusso e votato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dal gruppo consiliare Pdl (primo firmatario Biagio Ciardo) in merito alla risoluzione delle disfunzioni nella trasmissione del segnale del digitale terrestre nel Salento, con particolare riferimento al Capo di Leuca. Con questo ordine del giorno il Consiglio impegna il presidente della Provincia a sollecitare la Rai ad una verifica delle disfunzioni nella trasmissione del segnale nel Capo di Leuca e porvi rimedio. Contestualmente si impegna lo stesso presidente a sensibilizzare il Ministro dello sviluppo economico affinché svolga un’opera di monitoraggio, controllo e verifica per una sollecita risoluzione delle disfunzioni.

Il consiglio ha poi approvato all’unanimità l’atto di indirizzo sulla valutazione del fabbisogno ed eventuale localizzazione di crematori nell'ambito provinciale, questione fortemente voluta dal compianto consigliere Vittorio Potì, e la bozza del Protocollo d’intesa per i progetti di difesa delle coste basse. Nominati poi propri rappresentanti in seno all’assemblea generale della “Consulta provinciale per l’integrazione delle persone in situazione di handicap e delle loro famiglie”: eletti i consiglieri Giovanni Marra, Francesco Cimino e Salvatore Piconese.

Discussa, infine, la mozione presentata dal consigliere provinciale Giovanni Marra in merito alla Centrale di Cerano come lo stabilimento siderurgico Ilva di Taranto. La mozione impegna il presidente e la giunta provinciale a svolgere opera di sensibilizzazione, nei confronti dell’Istituto superiore di sanità per uno studio più approfondito circa gli effetti nocivi delle emissioni della centrale Enel di Cerano sulle nostre popolazioni, al fine di evitare i ritardi che si sono verificati con il polo siderurgico di Taranto. La stessa mozione impegna presidente e giunta a valutare, ove ne ricorrano i presupposti di fatto e diritto, ad intraprendere eventuali azioni giurisdizionali a tutela della salute dei cittadini del territorio provinciale.

 

 

 

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