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Martedì, 23 Aprile 2024
Otranto al voto / Otranto / Piazza De Donno

Bruni punta sull’esperienza, Puzzovio sul cambiamento: sfida a distanza tra candidati

Seconda giornata di comizi pubblici a Otranto nella campagna elettorale post commissariamento: tra riferimenti alla celebrazione del 25 aprile e proposte divergenti i toni restano pacati

OTRANTO – “Passione”, “esperienza” e “orgoglio”, da una parte, “coraggio”, “cambiamento” e “libertà” dall’altra: sono queste le parole di riferimento suonate in piazza De Donno, a Otranto, nella serata di ieri 25 aprile, Festa di Liberazione dal nazi-fascismo, nei comizi delle due liste elettorali che si contrappongono nella competizione che porterà al voto la città nei prossimi 14 e 15 maggio. Visioni divergenti che, per la prima volta, in questa fase, si sono confrontate con la modalità più classica della campagna elettorale, dopo l’esordio di “Otranto Futura” qualche giorno fa, ma anche qualche proposta che accomuna, come quella di uno sportello comunale delle segnalazioni. Ma soprattutto toni pacati, giustificati dal momento complicato per la comunità locale, uscita frastornata dai fatti dell’inchiesta Hydruntiade.

Il comizio di Otranto Insieme. Bruni: “Riprendersi l’orgoglio di essere otrantini”

È la prima (non in assoluto, essendo un veterano delle competizioni amministrative e politiche, ndr) per Francesco Bruni, candidato sindaco di “Otranto insieme” (già primo cittadino, consigliere provinciale, senatore e assessore della giunta uscente) nella sua veste di capolista e per i suoi compagni di avventura, che ha voluto presentare: dieci elementi su tredici, compreso lo stesso candidato sindaco, sono gli stessi che componevano la lista “Otranto non si ferma” a guida di Pierpaolo Cariddi, con gli ingressi di Gianni Ricciardi (che rientra dopo trascorsi di amministratore proprio nella precedente giunta Bruni), Serena Rosati e Antonio Ottobre (candidato a giugno nella lista “Otranto è di tutti”, quella dell’uscente opposizione). Una coalizione fortemente a trazione centrodestra e in qualche modo volutamente “politicizzata” dentro quell’area politica dai nomi di punta e dalla presenza dei vertici di Fratelli d’Italia nei giorni scorsi proprio a sostegno del candidato sindaco.  

Ad aprire il comizio è stato Tommaso De Benedetto, già vicesindaco e assessore con Bruni e presidente del consiglio comunale nella prima giunta di Pierpaolo Cariddi, dopo il suo passaggio in “Otranto non si ferma” nel 2017: “Passione” ed “esperienza” sono stati i termini utilizzati per presentare il candidato sindaco e sono quelli che ricorrono anche nel motto della lista: “Qualsiasi buona intenzione – ha dichiarato sul palco - ha bisogno di credibilità perché le parole sono belle ma è la sostanza quella che conta e contano i comportamenti, quello che si lascia sul territorio”.

L'intervento di De Benedetto-2

De Benedetto ha puntato sulla diversità dei due candidati sindaci in campo, per “esperienza” e “autorevolezza”, presentando Bruni come il “sindaco della svolta”, del “più importante sviluppo turistico dopo quello degli anni Settanta”, “dell’ottenimento delle Cinque vele” e della “pacificazione interrotta nel 2017” (anche se i più accorti potrebbero farsi risalire alla grande spaccatura del 2007 e la turbolenta campagna elettorale che ne seguì, dove al gruppo Cariddi nato dalla rottura dell’amministrazione Bruni e dall’accordo coi Ds, si contrappose proprio la lista con candidato Sammarruco e di cui facevano parte lo stesso sindaco in carica e il suo vice, ndr).

Dopo la presentazione della squadra e un riferimento alla Festa della Liberazione con citazione annessa di Piero Calamandrei (“La libertà è come l’aria: ci si accorge quanto vale quando comincia a mancare”), Bruni ha evidenziato come sarebbe sciocco non dire che i fatti dei mesi scorsi non abbiano “ferito il tessuto sociale” e “inferto un duro colpo e tante sofferenze a diverse famiglie”. Ma “l’attenzione alla persona”, nel proprio credo, passa non solo dalla valutazione dei “bisogni” ma anche dalla tutela dei “diritti più elementari”, con esplicito riferimento alle “formule garantiste” (e ricordando un campione del garantismo come il radicale Massimo Bordin, ndr) per “medicare le ferite dei mesi scorsi”.

Per quel che concerne le metodologie e i programmi, Bruni ha ribadito la volontà di rifarsi al modus operandi delle sue precedenti amministrazioni, per rendere efficiente la macchina burocratica, distinguendo i ruoli con la politica a dare gli indirizzi e i tecnici a realizzare gli atti conseguenti, ovvero il “metodo Interreg”, che ha permesso la realizzazione della zona portuale e della stazione marittima”. E ancora dialogo e diplomazia con le istituzioni e gli altri enti, favorendo “relazioni” proficue di scambio; finendo al tema della “trasparenza” che obbliga al “confronto tra cittadini, portatori d’interesse e amministratori”, tra “elettori ed eletti” e il Comune come “casa di vetro conoscibile e partecipabile da tutti”: in tal senso, al vaglio, la proposta di uno “sportello reclami per raccogliere le segnalazioni”.

“Con questi strumenti – ha dichiarato in conclusione – vogliamo fare della nostra città la grande Otranto, com’è sempre stata. Intendiamo continuare a suscitare l’orgoglio di appartenere a questo paese. Ciò è avvenuto con una certa continuità negli ultimi decenni. Diciamo basta alle critiche pelose e alle autoflagellazioni e riprendiamoci l’orgoglio di essere otrantini: sentiamoci cittadini liberi di una città libera che sceglie da sola il proprio destino senza condizionamenti e subire lezioni di moralismo da nessuno”.

“Rigetteremo forme d’odio e polemiche che nessuno vuole più sentire – ha concluso - né trasformeremo Otranto in un campo di battaglia, rispettando le scelte anche di chi sceglierà una proposta politica differente rispetto alla nostra”.  

Il comizio di Otranto Futura. Puzzovio: “Cambiare per non riportare la città nel passato”

È toccato poi alla lista “Otranto Futura” con Lavinia Puzzovio candidata sindaco salire sul palco. Spazio, dopo il primo comizio in cui avevano preso parola i consiglieri uscenti Sergio Schito e Luca Bruni, ad altre figure che compongono la squadra (che presenta sette elementi più la capolista che provengono dall'esperienza di "Otranto è di tutti") con gli interventi appassionati di Serena Paoletti De Lucia e Giuseppe De Cicco e l’esordio di Francesco Antonio Caggese.

Paoletti De Lucia, imprenditrice e già consigliera comunale dal 2017 al 2022, ha sottolineato che la compagine di “Otranto Futura” non abbia la “presunzione di risolvere tutti i problemi con una bacchetta magica” ma di avere al volontà e la prontezza di “trovare risposte ai problemi della comunità” con “preparazione ed esperienza” e di “amministrare con trasparenza e responsabilità”, ripartendo dalla fiducia da ricostruire nella cittadinanza: “Tutti – ha precisato – dobbiamo fare la nostra parte per costruire una società giusta, equa e solidale”

L'intervento di Paoletti De Lucia

“Ascolto”, “partecipazione”, “leadership responsabile”, “integrità”, “riconoscimento della libertà (d’espressione, di satira, di voto)” sono le parole su cui indirizzare la propria azione: “Siate liberi di scrivere, di assistere a un comizio – ha affermato con un appello accorato -, di fermarvi a parlare con chi volete per strada, di sostenere vi rappresenterà davvero il cambiamento di questa città”.

È stato il turno di Caggese, tenente colonnello dell’esercito e perito agrario, ha motivato la propria presenza con la volontà di fare la propria parte “per dare risposte alle esigenze della città e al futuro della nostra Otranto con impegno, dedizione e costanza al servizio di ogni cittadino, nessuno escluso”: tra le iniziative di cui vuole farsi promotore l’attenzione a sistemi più efficaci per la “salvaguardia delle aree verde e delle pinete”, la migliore fruizione possibile delle attività balneari e la mobilità, l’individuazione di siti “per lo sviluppo di iniziative di socializzazione per i bambini, per attività ludiche, ricreative e sportive in contesti naturalistici”.

Giuseppe De Cicco, giovane avvocato, ha evidenziato che la lista abbia scelto volutamente di “non guardare al passato e di non parlare delle vicende che hanno coinvolto il Comune” con l’intenzione di “puntare al futuro” e offrire “solo proposte costruttive”. Tuttavia, resta “l’eredità delle scorse amministrazioni con il commissariamento di una città, ferita e divisa”, che ha smarrito il senso di “comunità, solidarietà, uguaglianza, e persino l’orgoglio di essere otrantini”.

Per questo servono “progetti e proposte a lungo termine” con “risposte immediate” che deve dare la politica, ricostruendo “fiducia” e “rispetto” con gli enti con cui collaborare e trattando i cittadini con la “dovuta attenzione senza antipatie o antipatie” e “senza che ci siano più privilegiati e penalizzati, figli e figliastri”.

Lavinia Puzzovio-2

Anche Lavinia Puzzovio, è partita con un riferimento al 25 aprile, che “celebra il desiderio di essere liberi”: “Bisogna scrivere una nuova pagina – ha affermato – in cui ogni cittadino deve avere il desiderio di riprendersi la città”, dove l’interesse generale non sia “la somma di qualche interesse particolare” e la parola “potere” non resti un sostantivo ma un verbo per “poter aiutare”, “poter servire”, “poter ascoltare”.  

Tra le proposte della candidata sindaca, un comitato di referenti di quartiere per coadiuvare l’azione amministrazione e allargare la partecipazione, affinché “non siano sempre in pochi a decidere il destino di tutti”; ma anche quella di un teatro collegato alla rete del Teatro pubblico pugliese e con un cartellone ricco di eventi e spettacoli di qualità; e ancora un piano comunale della lettura.

“Questa volta – ha dichiarato in chiusura - possiamo cambiare davvero, scegliere tra un’evidente operazione di maquillage politico e l’autenticità della nostra proposta: decidere se riportare le lancette dell’orologio indietro per ricascare nel passato o un futuro diverso per la città”.

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