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Degrado, pulizia e rete fognaria i nodi ancora caldi

“Più cura e servizi nelle marine”, confronto in piazza tra sindaco e villeggianti

Questa mattina il sit-in promosso dall’associazione “Marina di Torre Chianca” per ribadire le richieste d’intervento e infrastrutture nelle località del litorale leccese. Salvemini ha incontrato la delegazione e dettato l’agenda dei programmi già avviati e di quelli futuri

LECCE - Dopo anni di richieste, denunce, ed esposti vari, una delegazione dell’associazione Marina di Torre Chianca, presieduta da Daniele Biasco, ha deciso di manifestare per quelle che ritiene, a più voci, le tante inadempienze del Comune di Lecce nei confronti della località costiere del capoluogo.

Questa mattina infatti, in piazza Sant’Oronzo, cittadini e associazioni del litorale che hanno a cuore le marine leccesi, sono scesi, pacificamente, nel cuore dell’agorà cittadina e accompagnati da striscioni, fischietti e megafono hanno “rimproverato” l’amministrazione comunale per le situazioni di disagio che vivono e che ancora non trovano adeguata risoluzione.

“Basta parole, servono riqualificazioni con infrastrutture e servizi”, le richieste esplicitate all’indirizzo del sindaco Carlo Salvemini al quale è stato sottoposto l’ennesimo decalogo che residenti e villeggianti della marina hanno redatto per chiedere interventi urgenti sulle infrastrutture della rete fognaria, sul decoro urbano, le disinfestazioni, la pulizia dei canali di bonifica, piuttosto che la manutenzione del verde e delle aree attrezzate per bambini, la pulizia di spiagge e strade, gli interventi per la sicurezza stradale.

Un confronto al quale il primo cittadino non ha voluto sottrarsi, andando ad incontrare direttamente in piazza i manifestanti delle marine di Torre Chianca e Frigole e cercando di comprendere le motivazioni alla base del loro malcontento.    

Le accuse che giungono dalle marine

“E’ stata una giornata di protesta, pacifica ovviamente, con molti concittadini, residenti e non, tutti amanti della nostra marina” spiega il presidente Daniele Biasco, “siamo stanchi delle tante inadempienze dell’amministrazione comunale. Lottiamo da anni per i nostri diritti: diritti basici, inalienabili, diritti costituzionali a tutela del territorio e soprattutto a tutela delle persone che in questo territorio vivono tutto l’anno. Tra queste la tutela della salute pubblica, per esempio. Sembra assurdo nel 2023 dover parlare di questo in un Comune che ha una così forte vocazione turistica come quello di Lecce”

“L’amministrazione comunale certamente concentra le proprie attenzioni altrove” lamenta il portavoce dei residenti e villeggianti di Torre Chianca. “aprendo di fatto un divario ancor più ampio tra cittadini di serie A, quelli  di Lecce Centro, cittadini di serie B, quelli delle periferie e cittadini di serie Z, noi delle le marine. Torre Chianca come le altre marine devono essere una risorsa per la città, un volano di sviluppo turistico e non un contenitore di introiti e abbandono.  Per questo diciamo basta a fanatici progetti senza una giusta riqualificazione con infrastrutture e servizi”.

“Possiamo dire che, nonostante la fatica che viene da una lotta continua per il riconoscimento dei nostri diritti e per la tutela della marina di Torre Chianca” ha concluso Biasco al termine della manifestazione, “questa è solo la prima di una lunga serie di iniziative che stiamo programmando quest’anno. Ci faremo ascoltare e la nostra associazione non si fermerà. Lo faremo in questo periodo ancor di più, nelle giornate di festa più calde, nella nostra marina, ma ritorneremo ancora sotto palazzo Carafa e in piazza Sant’Oronzo”.

“Viviamo tutto l’anno nei disagi, ma in questo periodo l’abbandono, il degrado, l’assenza totale di servizi causati da una pessima amministrazione comunale, le difficoltà aumentano a dismisura, poiché la marina accoglie migliaia e migliaia di villeggianti, turisti, pendolari, che vengono per trovare un conforto nel nostro territorio e godere della gioia e della serena bellezza del nostro mare”.

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I “chiarimenti” in  piazza di Salvemini  

Sceso in piazza per incontrare il manipolo dei manifestanti, il sindaco Stefano Salvemini ha esordito precisando loro, anzitutto, che se avessero chiesto un incontro sarebbero stati accolti in Comune come quotidianamente viene fatto con richieste analoghe dei concittadini.

“Ho ascoltato per bene le loro richieste” ha esplicitato Salvemini, “chiedono più puntualità negli sfalci del verde, la realizzazione di reti per acqua e fogna. Queste le priorità, che ben conosco e condivido. Ho ricordato che le marine di Lecce saranno interessate nei prossimi anni da un imponente investimento pubblico grazie a diverse fonti: il Contratto istituzionale di Sviluppo, che assegna circa 28 milioni alla rigenerazione del nostro paesaggio costiero; l’investimento dell’acquedotto pugliese, di circa 12 milioni, per la realizzazione di fogna bianca e nera nel comprensorio San Cataldo, Frigole, Torre Chianca, Torre Rinalda”.

“Sono progetti e finanziamenti che hanno bisogno di tempo per essere eseguiti, ma che ci sono e vanno valorizzati” ha precisato il primo cittadino, “e che rappresentano il più importante piano di trasformazione del nostro litorale, che non ci è stato regalato. Ma è il frutto di un lavoro enorme, di una volontà politica ferrea e della collaborazione tecnica di uffici comunali e consulenti, destinato a compiersi al di là di chi governerà nei prossimi anni. E l’investimento sul futuro non ci ha distratto dal presente”.

Il sindaco ha quindi rammentato l’estensione del servizio della raccolta differenziata porta a porta in tutte le marine con l’intento di ottenere più pulizia e meno abbandoni. La razionalizzazione del trasporto pubblico potenziato nel periodo estivo, così come il servizio del verde con la Lupiae Servizi che dovrà garantire maggiore sistematicità di intervento.

“Siamo consapevoli che non è possibile cambiare tutto e in fretta quando ci si trova in difficoltà finanziarie e organizzative, di fronte a problemi che sono radicati nel tempo” ha concluso il primo cittadino, “per questo ho chiesto loro pazienza e comprensione. E ribadito la disponibilità ad incontrarli presto per discutere insieme possibili proposte di collaborazione tra amministrazione e cittadinanza attiva. Perché le marine, come la città, si cambiano insieme. La trasformazione non è mai un evento, ma un processo. Non una delega, ma un patto di collaborazione”.

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