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Congedo parte all'attacco: "Lecce colabrodo come la Roma della Raggi"

Il candidato di Fratelli d'Italia e Direzione Italia alle primarie del centrodestra ha ufficializzato la sua partecipazione, ma con uno sguardo proiettato già alla competizione con Salvemini

LECCE - Visibilmente commosso, tanto da dover fermarsi in un paio di passaggi del suo intervento, Erio Congedo ha ufficializzato la sua corsa alle primarie del centrodestra, in programma il 17 marzo quando si confronterà con Gaetano Messuti (indicato da Forza italia, pur non facendone parte) e Mario Spagnolo (Lega). "Amo la mia città è vorrei farne una grande capitale del Sud", ha detto lo storico esponente della destra leccese al termine delle sue dichiarazioni.

Il coordinatore regionale di Fratelli d'Italia ha convocato in una sala dell'Hotel Tiziano i cronisti, i dirigenti del suo partito, amici e simpatizzanti: c'erano i responsabili provinciali di Direzione Italia, Antonio Gabellone, e di FdI, Pierpaolo Signore, oltre agli ex consiglieri comunali, Angelo Tondo, Michele Giordano, Giorgio Pala, Andrea Guido - che per 24 ore è sembrato potesse aggiungersi alla competizione interna della coalizione prima della rinnovata quadra tra Raffaele Fitto e Giorgia Meloni - e Massimo Fragola, accompagnato dal sindaco di Nardò, Pippi Mellone. Un'apparizione, quest'ultima, che ha fugato i dubbi: Andare Oltre non presenterà un proprio candidato. 

Congedo ha sottolineato l'importanza delle primarie come momento di aggregazione e di stimolo per l'elettorato, ricordando il precedente del 2012 quando si affermò in maniera plebiscitaria suo cognato, Paolo Perrone, oggi assenti per cause di forza maggiore. A proposito dell'ombra ingombrante dell'ex sindaco, il candidato ha ripercorso il suo curriculum e la sua "esperienza tutta sul campo", iniziata ben prima, ha fatto presente che la sua biografia incrociasse la famiglia Perrone, dai tempi in cui Mario De Cristofaro e Adriana Poli Bortone facevano ardere la fiamma del Movimento Sociale Italiano.

Video: un estratto della conferenza al Tiziano

Ma se il primo è stato coinvolto con un ruolo simbolico per le primarie - sarà il presidente dei seggi - con la ex prima cittadina di Lecce è molto difficile che le strade possano nuovamente incrociarsi: Poli Bortone, dopo aver respinto il tentativo di avvicinamento fatto nei giorni scorsi da Gaetano Messuti, non sembra intenzionata per nulla ad abbracciare una coalizione che, più o meno con gli stessi volti, la estromise dalla giunta comunale del 2009, sconfessandone in seguito alcuni passaggi amministrativi - come il filobus - e costituendosi anche parte civile nel processo sui palazzi di via Brenta. Un tentativo di superamento delle frizioni e dei rancori che hanno lacerato il centrodestra, Congedo lo ha fatto parlando di un "ventennio di buone pratiche amministrative", annoverando tanto i due mandati di Poli Bortone che quelli del cognato.

Agli altri due concorrenti alle primarie - anzi, "agli amici Gaetano e Mario" - Congedo ha naturalmente riservato il massimo del fair-play proiettandosi invece, almeno in parte, già nella campagna elettorale vera e propria, quella contro Carlo Salvemini. Diretto l'affondo sull'istituzione della tassa per i passi carrai, sulla condizione del manto stradale per i lavori di Aqp e della fibra ottica - da qui il paragone con la Roma di Virginia Raggi -, sulla gestione dei contenitori culturali. Congedo ha anche riproposto il tema di un assessorato alle Marine, verso le quali il governo di Salvemini avrebbe mancato della minima attenzione non ottenendo finanziamenti importanti, e mandato un segnale tranquillizzante al tessuto commerciale della città: "Se divento sindaco - ha detto - partecipazione e confronto saranno metodo e stile di governo".

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