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Congedo propone "la scelta forte". Con lui in campo una squadra di undici liste

Il candidato vincitore delle primarie parla di una stima per difetto e chiede al centrodestra una reazione di orgoglio dopo la "battuta d'arresto" di due anni addietro

LECCE - Saverio Congedo ha presentato la sua campagna di comunicazione per le amministrative di fine maggio che conta di vincere, ha detto, magari già al primo turno per restituire Lecce allo schieramento che nel 2017 ha subito "una battuta di arresto".

Lo slogan, più precisamente il claim, è "È ora di fare sul serio", i colori sono il bianco, il giallo, il blu (come per Carlo Salvemini, candidato della coalizione civica e progressista), nel logo, che vuole essere una scheda elettorale da inserire nell'urna, è scritto "Congedo sindaco"  e la parte sottostante - tecnicamente il pay off - recita "la scelta forte". Il messaggio per l'elettore è quello di suggerire il bisogno di una amministrazione "forte, solida, determinata" dopo 18 mesi di sospensione - quelli della giunta Salvemini - in cui il governo cittadino non sarebbe stato capace di "mettere in campo assolutamente nulla di significativo" se non una "evitabilissima dichiarazione di predissesto" che con con criteri ragioneristici, e secondo Congedo non politici, Salvemini ha varato. 

Il candidato di Fratelli d'Italia, Direzione Italia, Forza Italia e una serie di movimenti, compresi CasaPound e Andare Oltre, che dovrebbe dare vita a una coalizione di "almeno undici liste", ha chiesto però anche una reazione di orgoglio ai suoi sostenitori. Non è quindi un caso, ha spiegato Congedo, che il riferimento al fare sul serio sia non sono un'alternativa rispetto agli avversari: "Per usare una metafora calcistica, si è verificato quello che accade quando una squadra che ha inanellato una serie di importanti successi, una domenica, all'improvviso, scende in campo adagiandosi sugli allori. Noi appassionati di calcio sappiamo bene che è la reazione a quella battuta d'arresto che fa la differenza tra un episodio e una catastrofe". 

In prima fila ci sono Roberto Marti e Andrea Guido, nelle successive gli ex consiglieri, Giordana Guerrieri, Bernardo Monticelli, Antonio Finamore, Paride Mazzotta, Fernando Calò (consigliere fino al 2017). Ci sono i vertici locali della Lega, Elisa Rizzello e Mario Spagnolo, il coordinatore provinciale di Fratelli d'Italia, Pierpaolo Signore, l'ex candidato sindaco di CasaPound, Matteo Centonze. Non c'è Gaetano Messuti, che alle primarie del 17 marzo è giunto secondo, a distanza ravvicinata da Congedo che motiva l'assenza con una mera questione di ritardo. Quando gli viene chiesto se la proposta agli elettori sarà quella di un ticket con l'ultimo vicesindaco della giunta Perrone, il candidato ha risposto: "Adesso è prematuro parlarne".

Sulla vicenda della trattativa con Adriana Poli Bortone per una candidatura unitaria, Congedo ha smentito che si sia parlato di assessorati, come invece aveva asserito Andrea Guido nel corso di una trasmissione televisiva su Telerama, scatenando poi le ire della senatrice che, in conferenza, aveva dichiarato che né lei né il gruppo che la sostiene "sono in vendita".

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