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Pd, verso il fotofinish. Clamorosa, si affaccia l’ipotesi di un pareggio

Oggi gli ultimi congressi di circolo, con 15 delegati ancora da assegnare. Tra Rampino e Toma restano quattro lunghezze di distanza, ma alcune stime prefigurano un finale davvero inatteso. Domani il voto decisivo dell'assemblea provinciale

LECCE – A poche ore dalla chiusura dei congressi di circolo, Alfonso Rampino mantiene quattro delegati di vantaggio su Vincenzo Toma ed è vicino al ballottaggio con Salvatore Piconese. Al momento il quadro vede il sindaco di Uggiano La Chiesa a quota 66 delegati, seguito dall’ex responsabile organizzativo del partito con 49, dall’ex consigliere comunale a Monteroni con 45 e infine dal renziano Edoardo Santoro con 25. L’ipotesi di una vittoria di Salvatore Piconese al primo turno è sfumata con il progredire dei risultati parziali. Domani, alle 16.30, è in programma all’Hotel President di Lecce l’atto finale della lunga contesa per la carica di segretario provinciale del Partito democratico.

Entro la serata di oggi, intanto, si conoscerà l’esito delle ultime assemblee. Quelle con più peso specifico saranno a Patù – ma i quattro delegati in palio andranno tutti a sostenere Piconese – e a Carmiano dove Rampino potrebbe prendere due dei tre delegati. Toma, questo è certo, darà battaglia fino all’ultimo minuto e non è escluso, anche se è molto difficile, che alcuni blitz possano determinare un sorpasso al fotofinish. Anche ieri, del resto, si sono registrate tensioni legate ai tesseramenti last minute – lo prevede il regolamento nazionale, c’è poco da fare – a Copertino e Melissano mentre a Muro Leccese (due delegati) le operazioni congressuali sono state sospese e dovrebbero essere portate a termine oggi.

Il numero dei componenti l’assemblea provinciale è di 200 eletti nei congressi di circolo. Ad oggi restano da assegnare 15 delegati: stime attendibili computano in 73 il numero finale di quelli appannaggio di Piconese, in 27 quelli per Santoro, in 52 per Rampino e in 48 per Toma. Come andrebbe a finire se questi fossero i numeri? Un’ipotesi vede Piconese accerchiato dagli altri tre che - se trovassero un minimo comun denominatore - finirebbero per metterlo in minoranza. Questo, però, solo in teoria perché le ragioni della politica nazionale, e cioè delle primarie dell'8 dicembre, fanno presagire l'interesse dei renziani ad indebolire il vecchio gruppo dirigente del partito. 

Una seconda strada, piuttosto avventata ma che col passare delle ore potrebbe diventare meno fantasiosa di quanto possa sembrare, porta invece ad uno scenario piuttosto clamoroso, quello di un pareggio a dispetto delle probabili alleanze, con Toma e Rampino pronti a fermare, con un rinnovato patto nella sinistra interna, la scalata di Piconese (e Abaterusso) agli organismi provinciali.

Naturalmente questo scenario del testa a testa, presuppone una rigida disciplina da parte di ogni singolo delegato e anche un paio di assenze o voti in dissenso, domani, potrebbero sovvertire l’esito finale. Si sa che alcuni dei delegati non rispondono direttamente ai candidati, ma più che altro ai principali dirigenti che stanno dietro le quinte e, per questa ragione, è anche lecito attendersi che i pacchetti di voti rimediati al primo turno possano frantumarsi in direzioni diverse. Potrebbe, ad esempio, essere il caso dell'area che sostiene Toma nella quale la parte facente capo a Sandro Frisullo potrebbe convergere su Piconese mentre quella dei Giovani democratici sostenere, alla fine, Rampino. 

E se già questo groviglio numerico non fosse abbastanza, c’è un’altra variabile che diventerebbe decisiva: quella dei delegati recuperati con il sistema dei resti, sul cui eventuale numero si dovrà pronunciare ad ore la commissione provinciale per il congresso. Insomma, dopo settimane di polemiche e veleni, la vicenda del Pd continua a riservare sorprese e possibili colpi di scena.

Appello alle forze del rinnovamento da parte del favorito.

Piconese sembra consapevole delle insidie che possono essere celarsi nel ballottaggio di domani ed ha rivolto un appello, dal proprio profilo di Facebook alle componenti del partito che predicano in cambiamento: "Credo che il risultato dei congressi dimostri palesemente la volontà di chiudere col passato, aprendo immediatamente una nuova fase di rinnovamento della classe dirigente del partito. Questo è quello che emerge dal voto delle iscritte e degli iscritti nei vari territori del Salento. E' necessario, pertanto, riunire tutte le forze del cambiamento politico e tutte le risorse migliori espresse nei singoli congressi di circolo, a partire dall'area Renzi e dai Giovani democratici, affinché si possa ricostruire un percorso unitario e un vero rilancio del Partito democratico in provincia di Lecce".

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