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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Un consiglio comunale flash chiude l’attività di Palazzo Carafa. Assise semideserta

La seduta si è resa necessaria per correggere una delibera su un debito fuori bilancio già approvata il 26 novembre. Tra i banchi della maggioranza una decina di assenti, tra quelli della minoranza Carlo Salvemini è l'unico presente

LECCE – Un consiglio comunale della durata di un quarto d’ora circa ha sancito la fine dell’attività istituzionale di Palazzo Carafa nel 2013. E con il numero legale garantito per il rotto della cuffia. Tra i banchi della maggioranza una decina gli assenti, tra quelli della minoranza Carlo Salvemini l’unico presente. Semideserti anche gli scranni del governo attorno al sindaco, Paolo Perrone.

L’assise è stata convocata in tutta fretta - tanto che non è stata allestita nemmeno la diretta in streaming - per modificare una delibera già approvata il 26 novembre e relativa al riconoscimento di un debito fuori bilancio di circa 426mila euro per indennità di espropriazione di alcuni terreni ricadenti nel parco archeologico di Rudiae. L’assessore al Bilancio, Attilio Monosi, ha illustrato le ragioni della correzione di rotta e di fatto non c’è stato alcun dibattito. Del resto, dal punto di vista politico, la minoranza aveva già ribadito nella seduta precedente tutta la sua avversione al ricorso ai debiti fuori bilancio.

In pratica si è dovuto rimodulare la parte di spesa finanziabile con mutuo della Cassa Depositi e Prestiti. Inizialmente era stato previsto l’importo di 383 mila euro, ridotto oggi ai 220mila euro riferiti alla sola indennità di esproprio riconosciuta dalla sentenza della Corte d’Appello di Lecce numero 150 del 2011, oltre agli interessi maturati sino alla data di deposito della stessa. E’ stata dunque esclusa la somma (con relativi interessi) equivalente alla diminuzione del valore della parte di fondo non espropriata.

Un cavillo tecnico, dunque, ma che doveva essere accolto perché dopo la modifica si va a intaccare il bilancio comunale per 205mila euro e non per 42mila previsti inizialmente. Si è dunque deciso di impegnare 146mila euro sul bilancio di previsione del 2014 e poco meno di 60mila tramite l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione non vincolato rinveniente dal conto consuntivo 2012.

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