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Sospensiva accordata: Salvemini mantiene la maggioranza in consiglio

I giudici della Terza Sezione hanno confermato con ordinanza il decreto monocratico già emesso dal presidente, sospendendo gli effetti della sentenza del Tar Puglia. L'8 febbraio l'udienza nel merito

ROMA – Fino all'8 febbraio il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, può continuare a contare su una maggioranza certa. La Terza Sezione del Consiglio di Stato ha confermato infatti con una ordinanza il decreto monocratico già emesso dal suo presidente subito dopo la sentenza del Tar Puglia che aveva accolto i ricorsi dei legali del centrodestra sancendo così il cosiddetto caso dell'anatra zoppa e spostando dalla parte di Perrone, Giliberti e degli altri esponenti della minoranza l'ago della bilancia.

Premio di maggioranza e Tar Puglia

La decisione adottata a luglio dall’ufficio elettorale, presieduto dal magistrato Alcide Maritati, era stata infatti subito impugnata da alcuni candidati consiglieri dell'attuale minoranza davanti al Tar Puglia, nella convinzione che le liste del centrodestra avessero già configurato con il risultato del primo turno – il 50.4 per cento dei voti validi –  la coesistenza tra un primo cittadino e un consiglio comunale appartenenti a schieramenti opposti.

L’11 ottobre i giudici amministrativi della sede di Lecce, alla luce dell’interpretazione della legge elettorale per i Comuni, hanno accolto i relativi quattro ricorsi, ma due giorni dopo un decreto monocratico del presidente della Terza Sezione del Consiglio di Stato ha subito sospeso gli effetti di quel dispositivo, in conseguenza di una istanza inoltrata dai legali dei consiglieri di maggioranza - che alla luce della sentenza del Tar avrebbero dovuto lasciare Palazzo Carafa - nella quale si chiedeva una sospensiva e un decreto cautelare urgente. Il secondo è stato subito concesso, rinviando la decisione sulla seconda al dibattito odierno, come effettivamente è avvenuto..

I termini a difesa

Gli avvocati dei ricorrenti al Consiglio di Stato, Fritz Massa e Massimo Luciani, hanno notificato ieri i motivi aggiuntivi, cioè l’impugnazione delle motivazioni del Tar (rese note successivamente al dispositivo subito impugnato). I legali del centrodestra, Pietro Quinto, Daniele Montinaro, Luciano Ancora, Francesco Baldassare, hanno rinunciato ai termini a difesa cercando così di agevolare una pronunciamento già nel merito della questione: il collegio ha però ritenuto di dover approfondire tutti gli aspetti rinviando il verdetto definitivo all'esito dell'udienza dell'8 febbraio.

Il commento del sindaco

Nell'ordinanza della Terza Sezione è chiaro il richiamo alla necessità di affrontare l'interpretazione della norma elettorale dal punto di vista letterale, logico-sistematico e costituzionale: "Sotto questo profilo occorre una disamina e una puntualizzazione propria della sede di merito, anche al fine di ripercorrere analiticamente le acquisizioni cui sinora è pervenuta in proposito la giurisprudenza di questo Consiglio; l’esecutività della sentenza di primo grado deve essere sospesa”.

"Come si vede - ha commentato Salvemini - il massimo organo della giustizia amministrativa ribadisce un’evidente complessità della controversia. Con buona pace di chi - pochi giorni fa - ha nuovamente definito la maggioranza abusiva, priva di legittimazione politica e amministrativa. Ci auguriamo che l’ordinanza odierna induca i consiglieri di centro destra a ritenere il Consiglio Comunale il luogo del confronto democratico e non - come finora avvenuto - il teatro di un immaginario e surreale colpo di Stato. Attendiamo fiduciosi. Noi intanto andiamo avanti".

Al comportamento fino ad oggi adottato dai consiglieri eletti di minoranza che hanno deciso di non partecipare alle sedute dell'assise cittadina ha fatto riferimento anche il vice sindaco, Alessandro Delli Noci: "Ora basta assenza ingiustificate, basta pretesti. Ora è il tempo di lavorare tutti insieme per il bene della città, è tempo di cambiare quello che non funziona. Andiamo avanti verso una nuova Lecce".

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