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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Consiglio provinciale. Sul rendiconto di gestione restano opposti i giudizi

A Palazzo dei Celestini, passa il rendiconto di gestione del bilancio 2010: la maggioranza lo promuove, appellandosi al "buco". Per il Pd, "fallimento amministrativo". Tutti uniti nel ricordo di Potì

Un fascio di garofani rossi al posto di Vittorio Potì: così il Consiglio provinciale di Palazzo dei Celestini ha voluto commemorare il sindaco di Melendugno ed ex vicepresidente dell’ente, recentemente scomparso. Al momento in memoria del consigliere salentino, erano presenti gli ex presidenti Giacinto Urso, Luigi Marcellie Giovanni Pellegrino, la moglie Anna, il figlio, i fratelli e i parenti di Potì, gli ex vice presidenti del Consiglio Luigi Martano e Sergio Bidetti, la giunta di Melendugno, numerosi sindaci del Salento, amici e conoscenti.


Il neo consigliere Luigi Calò, che prenderà il posto dello stesso Potì, ha assicurato “lo stesso impegno, la stessa dedizione, gli stessi ideali” del suo predecessore. Hanno preso la parola il presidente del consiglio, Giorgio Primiceri, il capogruppo del Pdl, Biagio Ciardo, l’esponente del Pd, Cosimo Durante, la presidente di Io Sud, Adriana Poli Bortone, i consiglieri Tonino Rosato e Gianfranco Coppola. A chiudere gli interventi, il presidente Antonio Gabellone, che ha raccontato i tratti del rapporto intercorso con Potì. 

Dopo il lungo momento commemorativo, i lavori sono proseguiti con l’interrogazione (primo firmatario proprio il consigliere Potì) in materia turistico-ambientale, con particolare riguardo per l’impianto di depurazione di Gallipoli. L’assise provinciale è passata poi ad approvare il Rendiconto della gestione – esercizio finanziario 2010 (20 voti favorevoli, 4 contrari e un astenuto). L’assessore al ramo Silvano Macculi ha illustrato in dettaglio la relazione tecnica predisposta dagli uffici competenti, ritornando sul tema dell’eredità finanziaria “difficilissima”, sull’orlo del dissesto: “Sembrerà strano, posta questa premessa, affermare che il disavanzo del 2010, pari a 12,4 milioni di euro, è la risultante di una rigida e coerente attività di indirizzo e di gestione che, se non attuata avrebbe portato ad un risultato negativo di oltre 20 milioni di euro. Il consuntivo del 2010 – ha ripetuto più volte l’assessore Macculi – dimostra nei fatti che i numeri non sono né di centrodestra né di centrosinistra, ma sono semplicemente numeri”. 

Macculi ha ribadito come, al fine di contenere la spesa, sia stata avviata un’azione costante di contenimento di tutta la spesa, con eliminazioni di “spese discrezionali”, “tagli ai compensi degli amministratori”, “eliminazione di società partecipate” e di “pletorici consigli di amministrazione e relativi compensi”, “riduzione dei dirigenti”, “efficientamento di spese correnti”: “In contemporanea – ha chiarito -, abbiamo avviato un’attività di verifica e recupero di entrate dovute (Irap, Iva, Tarsu) e un’azione di riduzione dell’indebitamento a lungo termine. Il risultato immediato è stato che, nonostante nell’anno 2010 non sia stata realizzata alcuna entrata proveniente da vendita di patrimonio, a fronte di 11,7 milioni previsti, il pre-consuntivo 2010 chiudeva con un disavanzo di 5,9 milioni e non di 11,7 milioni”. 

“Tale risultato – ha concluso - è il frutto delle azioni incisive messe in campo che hanno prodotto circa 6 milioni di attivo nel bilancio, tra effettivi tagli di spese e recuperi di entrate. Tale attivo è consolidato e pertanto lo avremo per ogni anno futuro. Nell’anno 2011 sta ulteriormente migliorando”. A supporto della relazione del suo assessore, Gabellone ha confermato i dati difficili, cercando, però, di “spoliticizzare” la partita, sottolineando che il risultato deficitario non sia “di una parte politica”, ma di “quello che l’ente nel suo complesso è riuscito a realizzare”. 

Socialisti-poti-2Il Consiglio provinciale ha poi approvato poi (con la sola astensione del gruppo Pd) la costituzione della società di cartolarizzazione per la valorizzazione, la gestione e la parziale dismissione del patrimonio immobiliare della Provincia di Lecce, denominata “Celestini srl”, interamente posseduta dalla Provincia: “Con questa operazione – ha chiarito Gabellone – l’ente entrerà immediatamente in possesso della liquidità utile a coprire definitivamente il buco di bilancio. Allo stesso tempo la neonata società avrà i tempi tecnici e di mercato per vendere gli immobili in essa conferiti. Al termine di questa operazione la società avrà esaurito il suo compito e potrà essere sciolta, senza costi per l’ente”. I beni cartolarizzati nella prima fase saranno: il complesso della Badessa (Lecce, provinciale Squinzano-Casalabate), la questura (Lecce, viale Marche), Villa Anna (Santa Cesarea), Castello Pio (Casarano), ex Convento dei Cassinesi, escluso il Circolo (Lecce).

Pd: “Consuntivo figlio di un’azione amministrativa incerta”
Di altro avviso è il Pd, che ha espresso voto contrario al rendiconto di gestione: perCosimo Durante, Alfonso Rampino, Gabriele Caputo, Roberto Schiavone, il consuntivo sarebbe “figlio di un’azione amministrativa incerta”, in cui la “navigazione a vista è la regola”, e che segnala “lo stato di confusione in cui versa l’amministrazione provinciale”, certificando il suo “fallimento nelle procedure di alienazione previste per l’anno 2010”. 

“La discussione del documento contabile – si legge in una nota - ha evidenziato, ancora una volta, la volontà dell’assessore Macculi di rimanere ancorato al passato, puntando sulla demonizzazione delle precedenti amministrazioni. Il dettaglio dei risultati, inoltre, smentisce le strumentalizzazioni sollevate sempre dall’Assessore al Bilancio sull’indebitamento dell’ente, che per il gruppo Pd è da considerare un investimento sul futuro, necessario, come prevede la legge, per la costruzione di scuole, strade, impianti sportivi”. 

Attualmente, l’incidenza degli interessi passivi pagati dalla Provincia di Lecce sul totale delle entrate correnti sarebbe pari al 4.96%, la metà di quanto consentito per legge, mentre la rata annuale di ammortamento pagata sarebbe di circa 17,3 milioni di euro, con un’incidenza del 10,47%: “Se si considera che una famiglia media italiana utilizza il 35% del suo reddito fisso per il pagamento della rata dei mutui – affermano -, cioè destina una percentuale di gran lunga superiore a quella investita dalla Provincia, allora è evidente l’assurdità delle polemiche sollevate dall’Assessore Macculi”. 

Il Pd giudica, infine, desolante la spesa per investimenti nella funzione sociale, pari a 300mila euro e nella funzione turismo (pari a 0), “segno di un’amministrazione che ha abdicato al suo ruolo di ente impegnato nella lotta alle povertà ed al disagio sociale e che, al tempo stesso, non potenzia un settore strategico delle nostra economia”.Nel corso della seduta, il gruppo Pd ha illustrato due ordini del giorno (primi firmatari rispettivamente il consigliere Alfonso Rampino ed il consigliere Cosimo Durante), approvati all’unanimità sul “Rispetto dei diritti umani nei territori della popolazione del Sahara Occidentale e per le popolazioni Saharawi” e sulla “Salvaguardia dell’Adriatico e delle coste salentine e pugliesi dall’estrazione in mare di idrocarburi”.

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