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"Consorzio Asi? Ma Paolo Perrone non sa di cosa parla"

Antonio Maniglio (Pd) replica duramente al sindaco di Lecce, che ieri ha accolto i dipendenti a Palazzo Carafa: "Si avventura in temi che non conosce. La legge che non ha funzionato è quella Fitto"

"Paolo Perrone, non sai di cosa parli". Il sindaco di Lecce ieri ha convocato i dipendenti dell'Asi che non ricevono lo stipendio da diversi mesi e parlando di "precise responsabilità della Regione" (https://www.lecceprima.it/articolo.asp?articolo=5786). Ma l'accusa non piace ad Antonio Maniglio, che dai banchi del gruppo consiliare alla Regione del Partito democratico, dice: "I dipendenti Adi meritano rispetto e ad essi bisogna dare risposte concrete e non polemiche politiche. Ma una replica il sindaco di Lecce se la merita. Non è possibile che la città capoluogo si occupi della "sua" zona industriale solo quando costretta e che verso l'unico polmone produttivo non abbia mai avuto un progetto di governo. E che l'amministrazione cittadina abbia maturato un debito rilevante nei confronti del consorzio è solo l'aspetto più evidente di una disattenzione costante".

"E anche per questo - prosegue Maniglio - consiglieremmo a Perrone di non avventurarsi su temi che non conosce. La legge che non ha funzionato, caro sindaco, è la legge del governo Fitto che commissariò i consorzi Asi prevedendo di trasferire funzioni, risorse e personale ai comuni. Qual è il bilancio di quella legge? Ce lo hanno detto i nuovi amministratori del consorzio: paralisi totale e poderosa crescita dei debiti (circa due milioni di euro l'anno). Altro che trasferimento ai comuni. E non c'entrano i commissari in quanto persone - sottolinea -, pure essi con le mani legate. E' la scelta dell'ex governo che si è dimostrata fallimentare alla prova dei fatti".

"La nuova legge al contrario vuole far ripartire i consorzi, dando ad essi una funzione propulsiva nelle politiche per lo sviluppo del territorio e puntando sull'autodeterminazione delle imprese. Naturalmente ci vogliono risorse. Questo ci hanno detto gli amministratori qualche settimana fa e questo è quanto abbiamo in consiglio regionale, presentando, come consiglieri del centrosinistra, un emendamento che stanziava 2 milioni 200 mila euro per i consorzi in difficoltà: Lecce, Taranto e Foggia".

"Tale emendamento - precisa Maniglio - non è stato mai votato perché gli "eroici" compagni di cordata di Perrone avevano deciso di fare ostruzionismo arrivando allo scandalo (a proposito di credibilità della politica) che dopo tre giorni di lavori consiliari si era approvato un solo articolo (su cinquantadue) e nessuno emendamento (su oltre duecento). Ma chiudiamo quella pagina indecorosa e guardiamo avanti. Faccio appello a tutti i consiglieri regionali salentini: troviamo la soluzione tecnica per riprendere l'emendamento presentato e per approvarlo. Pongo una sola condizione: che non ci sia doppiezza nei comportamenti delle forze politiche e di non fare a Bari il contrario di ciò che si dice a Lecce. Se ci porremo su questo livello di serietà - conclude - potremo dare una risposta vera (e non solo una solidarietà formale) ai lavoratori e agli amministratori del consorzio Asi di Lecce già nel primo consiglio regionale che sarà convocato tra qualche giorno".

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