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"Contatori individuali nelle case": sindacati manifestano contro il taglio dell'acqua

Uniat, Sicet e Sunia in protesta davanti alla prefettura: "Aqp ha agito indiscriminatamente". Vertice in prefettura tra le parti, varate le prime misure

LECCE – Senza acqua da una settimana. Ed il problema, che apre scenari preoccupanti anche sul versante igienico sanitario, non ha trovato ancora una soluzione.

Così, per difendere i diritti degli inquilini della case popolari cui Aqp ha tagliato la fornitura idrica, sono scesi in campo i sindacati Sicet, Sunia e Uniat. Come preannunciato, questa mattina si è tenuta una manifestazione di protesta presso la prefettura di Lecce cui hanno partecipato anche i residenti dei comuni interessati dall’interruzione: il capoluogo, innanzitutto, ma anche Veglie, Matino, Casarano, Gallipoli, Surbo e Calimera. In quest’ultimo caso, addirittura, è rimasta senza un goccio di acqua una palazzina in cui abita una persona in fin di vita.

La fornitura di acqua corrente, nel corso di un’estate bollente, sta creando disagi a più livelli; i residenti si dicono sfiniti e l’Acquedotto pugliese è accusato di aver agito indiscriminatamente: per risolvere drasticamente in problema delle morosità accumulate dagli inquilini (per un totale di, addirittura, 8 milioni di euro), ha colpito anche i residenti che invece hanno sempre onorato il pagamento delle utenze.

Tutti sulla stessa barca, dunque, e tutti senz’acqua. Del problema è stato interessato anche il prefetto di Lecce che si è attivato per convocare in tutta fretta, per oggi, una riunione tecnica con i rappresentanti di Aqp, il Comune di Lecce, la Regione Puglia ed Arca Sud Salento, l’ente gestore delle case popolari.

I sindacati, oltre a richiedere l’attivazione di una fornitura di acqua razionalizzata, ovvero per un minimo di due o tre ore al giorno, hanno sollecitato il prefetto a convocare un secondo incontro tra le parti presieduto anche dai rappresentanti degli inquilini per approfondire i dettagli tecnici di una questione annosa e complessa.

“Aqp sta commettendo il grosso errore di ripartire il debito di 8 milioni, che è una cifra importante, pro-capite tra tutti gli inquilini, quando dovrebbe essere addebitato ai soli morosi – ha spiegato Salvatore Zermo dell’Uniat -: è bene sottolineare, infatti, che l’80 percento delle persone è in regola e quell’importo non può essere richiesto a chi ha sempre pagato. È assurdo”.

I sindacati vogliono garantire la fornitura minima di acqua a tutti gli inquilini delle case popolari finché la vicenda non verrà risolta. La soluzione, a loro dire, passa dall’installazione di contatori individuali all’interno delle abitazioni, con un occhio particolare alle caratteristiche dell’erogazione nel capoluogo: “I contatori intelligenti nella città di Lecce, dove la pressione dell’acqua è scarsa, permetteranno di individuare con facilità le abitazione che non sono in regola con i pagamenti, distinguendole dalle altre – ha precisato Zermo - : sono già stati installati all’interno di molte abitazioni, e sul territorio ce ne sono circa un migliaio. Questo sistema funziona perfettamente e tutti stanno contribuendo al pagamento dell’acquisto dei contatori, in forma rateizzata".

"Forti di queste esperienza, ci permettiamo di avanzare una proposta intelligente - ha aggiunto - . Laddove, invece, la pressione dell’acqua può arrivare anche ai piani superiori, come accade in provincia, non c’è bisogno di autoclave e le famiglie possono risolvere il problema per mezzo degli allacci individuali al servizio”. 

“Aqp ha scelto una politica che non ripaga – conclude il sindacalista  -: anziché adottare provvedimenti finalizzati al recupero delle morosità, sempre crescenti dal 2008 in poi, paradossalmente sta scoraggiando anche gli inquilini che sono in regola dal pagare le bollette”.

IL VERTICE E LE DECISIONI – Nel corso della mattinata vertici regionali di Aqp, assessore regionale alle Politiche territoriali e Arca Sud hanno discusso in Prefettura sulla possibili soluzioni e sono state individuare diverse misure.

La prima, definitivo utilizzo dello stanziamento regionale, pari a 3 milioni di euro, , a partiore dalla prossima settimana, per tutte le opere e contributi di allaccio alla rete idrica, suddivisione delle montanti, fornitura  ed installazione dei contatori individuali all'interno ed all'esterno delle unità abitative e dei fabbricati.

Ancora: eventuale modifica ed integrazione dei regolamenti Arca per agevolare la richiesta di installazione di nuovi contatori; impiego  delle  economie  derivanti  dal  mancato  utilizzo  del  bonus  idrico  per ripianare le posizioni debitorie degli utenti in stato di accertato disagio sociale.

Altre misure: ripristino dell'erogazione dell'acqua presso tutti gli stabili di Lecce e provincia per quindici giorni, in modo da consentire la regolarizzazione delle posizioni tramite il versamento di un primo acconto forfettario, pari a 50 euro per modulo contrattuale,  da  parte dell’autogestione  o del condominio e aggiornamento entro questo mese del tavolo istituzionale presso la Prefettura di Lecce per le determinazioni sulle attività realizzate dalla task force ., istituzione di una task force permanente, già a partire dal 10 luglio che lavorerà presso gli uffici di Aqp di Lecce, composta da un rappresentate individuato da Arca  Sud, Aqp nonché dall'amministrazione  comunale interessata e dagli amministratori  dei   condomini con il supporto della  Prefettura.

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