Contratti in scadenza, nessuna proroga. Tornano a farsi sentire gli Oss della Asl
Sono in tutto 50, tra operatori socio sanitari e autisti, il cui contratto a tempo determinato scadrà il 30 settembre. Chiedono il rinnovo fino alla fine dell’anno. Sullo sfondo una guerra tra poveri con chi langue in graduatoria senza riuscire ad entrare in servizio
LECCE - Sono ritornati a far sentire la loro voce sotto i portoni della direzione generale della Asl di Lecce i 50 operatori socio sanitari con il contratto in scadenza. Il 1° ottobre, infatti, secondo le direttive del direttore Valdo Mellone, saranno costretti a tornare a casa: il rapporto di lavoro a tempo determinato, già prorogato negli ultimi 18 mesi, non potrà essere ulteriormente rinnovato.
Tra di loro vi sono professionalità varie: autisti, accompagnatori e ausiliari nel trasporto dei malati oncologici e tutti chiedono di ottenere la proroga fino alla fine dell’anno. A margine del sit – in odierno, la loro portavoce, Anna De Maria, ha ricostruito l’intera vicenda: “Facciamo parte di una graduatoria del 2009, nata da un progetto oncologico che prevedeva il trasporto e l’assistenza ai malati oncologici. I primi 50 furono stabilizzati presso ditte private. Subito dopo la Asl, nel 2013, ha cominciato ad assumere attingendo dalla graduatoria: dirigenti, tecnici di radiologia, infermieri e Oss per ambulanze. Assunzioni – ha spiegato la De Maria - prorogate di volta in volta fino al 30 settembre 2014. Così noi siamo rimasti senza tutele”.
La lavoratrice precaria non è riuscita a contenere il proprio disappunto: “Il 4 settembre Valdo Mellone ci ha fatto sapere che, nelle more dei concorsi, ha concesso una proroga a medici e autisti fino al 31 dicembre. Il 10 settembre è arrivata la doccia fredda: il direttore generale si è scusato con noi perché costretto a rimangiarsi la proroga già annunciata”.
Un sostegno agli Oss in stato d’agitazione è arrivato dai sindacati. «La Asl non è un ufficio di collocamento- ha rimarcato Antonio Tarantino segretario di Uil-Flp - chi è in graduatoria ha solo un potenziale diritto di lavorare, ma chi già lavora riceve dei danni dalla sospensione della retribuzione. Allora a cosa servono i paroloni come la lotta al precariato?”. Di diverso avviso i circa 300 lavoratori che sono sul piede di guerra perché, pur essendo in graduatoria, non hanno avuto ancora la possibilità di entrare in servizio. In buona sostanza, una nuova guerra fra poveri in casa Asl.
Lunedì 22 settembre l’assessore regionale al ramo Donato Pentassuglia sarà in visita a Lecce: i lavoratori si augurano che il politico voglia affrontare e risolvere anche quest’ultima, spinosa, vertenza.