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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Campi Salentina

Contro la chiusura di Campi il centrodestra fa blocco. "Emiliano intervenga"

Per Andrea Caroppo, Luigi Manca e Saverio Congedo, l'ospedale del nord Salento assurge a emblema "di programmazioni caotiche e incomprensibili"

CAMPI SALENTINA – Nei giorni scorsi era già nato un comitato civico conto la chiusura del punto di primo intervento. Oggi, poi, la preannunciata manifestazione della dirigenza salentina del centrodestra davanti all’ospedale “Padre Pio da Pietrelcina” di Campi Salentina, sulla via per San Donaci. Obiettivo, appunto, cercare di bloccare lo smantellamento dell’ospedale locale.  Vi hanno preso parte, fra gli altri, i consiglieri regionali  Andrea Caroppo, Luigi Manca e Saverio Congedo, secondo i quali Campi assurge a emblema “di programmazioni caotiche e incomprensibili, di scelte sbagliate, che hanno compromesso i livelli assistenziali sul territorio: ospedali declassati, reparti chiusi, servizi sottratti”.

L’esempio lampante – spiegano – la sorte del laboratorio di clinica patologica a Campi Salentina. “Tra Governo e Regioni – denuncia il centrodestra salentino - ci sono uno scambio e un rimpallo di responsabilità per cui non si comprende chiaramente di chi sia la competenza specifica. E' vero che la Regione si muove nell'ambito di un quadro normativo, il decreto ministeriale 70 che mette dei paletti alla tenuta dei punti di primo intervento, ma il punto – aggiungono - è comprendere se ci sia o meno una visione di sanità sul territorio che sia adeguata alla domanda di salute che viene dai cittadini”.

Insomma, per Congedo, Caroppo e Manca vi sarebbe proprio una “mancanza di visione d'insieme che porti alla razionalizzazione del sistema, equilibrando sanità ospedaliera e territorio. Invece – aggiungono - in perfetta continuità Vendola-Emiliano, sono state fatte scelte che hanno prodotto un sistema sanitario regionale inadeguato e che fa acqua da tutte le parti. Peraltro attuato senza alcun coinvolgimento e collaborazione dei territori, in primis dei sindaci, che sono autorità sanitaria oltreché voce dei cittadini.

Da qui la richiesta rivolta al presidente Michele Emiliano: “Fermare questa programmazione, seppur non si tratti di un atto del Consiglio regionale ma di Governo, e rimettersi a discutere con i territori per avere delle indicazioni chiare e certe che possano portare ad una sanità vicina ai cittadini”.

La chiusura dei 39 Ppi (Punti di primo intervento)è l’ennesimo durissimo colpo che il presidente/assessore Michele Emiliano infligge alla sanità pubblica pugliese. Il rischio è che intere fette del territorio non riescano più a garantire l’assistenza ai pazienti e non solo, perché questo determinerà un un ulteriore aggravio sui pochi Pronto Soccorso ospedalieri, già al collasso.

Per questo oggi ho preso parte al sit-in di protesta contro la chiusura del Ppi di Campi Salentina, davanti all'ospedale "Padre Pio da Pietrelcina".

"E’ inammissibile che Emiliano prenda le sue decisioni senza tenere minimamente in considerazione le reali esigenze di salute che emergono dal territorio", commenta  Severo Martini, in qualità di coordinatore regionale alla sanità per Forza Italia. "Il presidente/assessore dovrebbe tutelare i cittadini e garantire loro il diritto alla salute, un diritto che, lo abbiamo ripetuto più volte, è inalienabile e sacrosanto, costituzionalmente garantito. Siamo al fianco della comunità di Campi in questa battaglia e al fianco dei salentini e di tutti i pugliesi, fino al Gargano, dove la situazione è altrettanto grave".

"Quello di garantire la salute dei cittadini - conclude - è un dovere che gli organi dello Stato e le sue Istituzioni territoriali devono assicurare; una responsabilità della quale, è evidente, Emiliano non si sente investito". 

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