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I promotori del raddoppio della Ss 275 ai parlamentari: "Tempi certi per i lavori"

Sull'opera, già oggetto di un lungo contenzioso amministrativo, si sono accesi anche i fari della procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta su Anas

LECCE – La certezza dei tempi per il raddoppio della Maglie - Leuca. Lo chiede, per l’ennesima volta, il Coordinamento Pro 275 che questa volta si rivolge direttamente ai parlamentari salentini perché facciano pressione in tutte le sedi competenti, da Anas fino al ministero delle Infrastrutture.

Il riferimento all’incidente avvenuto il 4 marzo che ha ridotto in gravi condizioni un quindicenne poi deceduto nei giorni successivi, è solo l’ultimo riferimento in ordine di tempo alla questione sicurezza stradale da parte dei promotori del raddoppio. Stessa argomentazione, subito dopo il tragico sinistro, aveva utilizzato il deputato dei Conservatori e Riformisti, Rocco Palese, definendo killer coloro che si oppongono al progetto.

La vicenda è nota da tempo e rispetto alla sostenibilità ambientale dell’opera e alle esigenze di viabilità del Capo di Leuca esistono forti perplessità, da parte di comitati e di alcune amministrazioni comunali, che negli anni hanno generato una contrapposizione sfociata anche in un lungo contenzioso. In tempi più recenti si è aggiunta la consapevolezza dell’esistenza di alcune discariche interrate in alcuni punti del tracciato. Non solo: dopo l’assegnazione dell’appalto si è aperto un contenzioso tra i partecipanti che ha portato il Consiglio di Stato a capovolgere l’esito della gara, e Anas ad annullare il contratto già sottoscritto.

La situazione è quindi in stand-by sul fronte giudiziario e se dal punto di vista amministrativo la battaglia sembra avviarsi al capitolo finale, da quello penale invece l’impressione è che si sia solo all’inizio, prescrizione permettendo. La cronaca degli ultimi giorni ripropone infatti le pesanti ombre sulla Ss 275 già comparse nella prima fase dell’inchiesta con cui la procura di Roma sta ricostruendo un diffuso sistema di tangenti per la realizzazione di arterie stradali.

In tutta questa incertezza il timore del coordinamento è che vadano perduti i lauti fondi per il raddoppio e che sia vanificato l’accordo istituzionale del 2011 con il quale si è cercato di mitigare l’impatto dell’opera dal punto di vista ambientale. 

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