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Martedì, 16 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Coppola: "Candidati sindaco? Prima un programma serio"

Clima elettorale a Gallipoli. Per l'ex segretario cittadino di Forza Italia prioritario concentrasi su un'idea di sviluppo della città. Anche al di là degli schieramenti tradizionali

Sempre via etere, da quella stessa trasmissione televisiva che oggi vede contrapposti Barba e Pindinelli, uno contro l'altro, armati e inviperiti, era partito un altro segnale provocatorio. Il senatore azzurro entrando nel merito della prossima competizione elettorale per l'elezione del nuovo sindaco della città di Gallipoli aveva lanciato una proposta a dir poco provocatoria nei confronti della Casa delle Libertà: "Io sono candidato sindaco, ma se la Cdl decidesse di far scendere in campo per la carica di primo cittadino Giuseppe Coppola, solo in quel caso farei un passo indietro. E appoggerei in campagna elettorale lo stesso Coppola….!". Roba da far stropicciare gli occhi e far fischiare le orecchie…Possibile? Barba che si tira indietro e appoggia niente meno uno dei cinque dissidenti della sua ex maggioranza? Una boutade..Sicuramente. Di certo c'è che lo stesso senatore sarà della partita. In un modo o nell'altro. Barba è da tempo alla ricerca delle personalità adatte per costruire le sue liste: quelle tradizionali della Cdl, se il centrodestra deciderà di puntare (unito?) ancora su di lui. Oppure liste civiche plasmate pescando dalla società civile e dai ceti imprenditoriali pronti a sposare il suo progetto di città. E ancora c'è sempre in piedi l'ipotesi delle primarie che poco tempo addietro lo stesso Barba aveva lanciato come modus operandi per identificare il candidato più adatto per il Centrodestra gallipolino. E se invece proprio come paventato dal senatore azzurro si decidesse di chiudere il cerchio sull'ex segretario cittadino di Forza Italia? A leggere la nota odierna dello stesso diretto interessato, Giuseppe Coppola, si potrebbe dire che siamo nell'ambito della fantapolitica. O giù di lì.

Coppola si dice non certo entusiasta di come si preannuncia, già agli albori, la disputa elettorale per le prossime elezioni amministrative gallipoline. Toni già troppo accesi e soprattutto rincorsa affannosa per un posto al sole. O meglio per un posto a Palazzo Balsamo, possibilmente sulla poltrona più alta. Non fa mai riferimento a Barba l'ex consigliere comunale ma chiarisce a chiare lettere: "Gallipoli oggi, di tutto ha bisogno all'infuori di una corsa personalistica e autoreferenziale per occupare la poltrona più alta di Palazzo Balsamo. In gioco non c'è l'affermazione del singolo o l'egemonia sulle rappresentanze partitiche della città. In gioco c'è il futuro stesso della città e dei suoi cittadini che hanno bisogno di una programmazione responsabile e orientata verso obiettivi di crescita e di rilancio di quei comparti produttivi capaci di garantirne lo sviluppo". In altre parole non è importante, ora come ora, chi sarà il candidato sindaco, ma è prioritario identificare un'idea di sviluppo della città sulla quale orientare l'azione amministrativa e sulla quale far confluire la condivisione di partiti, società civile, nuova classe dirigente. E c'è di più: "Ritengo che l'identificazione del candidato sindaco sia per Gallipoli l'ultimo dei problemi" scrive Coppola, "prima ancora di arrivare ad identificare Chi guiderà le sorti amministrative della Città bella nel futuro prossimo, è opportuno pensare e delineare Quale potrebbe essere l'idea progettuale di città più adatta a garantire la ripresa sociale, economica, culturale e imprenditoriale di questo territorio. Quale idea di sviluppo può essere più consona e perseguibile per rilanciare settori trainanti della città. Gallipoli ha bisogno di idee e di programmi e non può certo permettersi più il lusso di navigare a vista. Un'idea e un programma non fondati sulle opere faraoniche o su un numero esorbitante di progetti" continua, "poche cose, pochi obiettivi sui quali concentrare l'azione amministrativa e che siano soprattutto concreti e realizzabili. Un'idea di Città capace di essere sostenuta da un'ampia base di cittadini, ceti produttivi, partiti politici e perché no anche oltre i tradizionali schieramenti".

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