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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

coppola risponde a prete: "no alla chiusura ad agosto"

Stabilimenti balneari e serrata anticipata. Il consigliere provinciale ed ex presidente dell'Apt scrive una lettera aperta al numero uno della Camera di commercio. Ed divampa la polemica

Galeotta è stata la frase che questa mattina il presidente della Camera di Commercio di Lecce e presidente regionale del Sib, il sindacato dei balneari, Alfredo Prete (nella sua lunga disamina sul bilancio della stagione turistica salentina e sulle potenzialità ricettive del territorio) ha ribadito con forza: "...bisogna comprendere una volta per tutte che gli stabilimenti balneari sono delle attività imprenditoriali e quindi, alla fine di agosto, quando le entrate non coprono i costi di gestione, è più che giusto chiudere…". Un invito più o meno esplicito a chiudere bottega anzi tempo, anche se le spiagge salentine brulicano ancora di turisti e villeggianti, se le previsioni di cassa non sono tali da sostenere i costi di gestione delle strutture da spiaggia. Un invito rivolto da chi come Prete parla con cognizione di causa essendo titolare di un noto stabilimento a San Cataldo.

Ma la sua valutazione non ha trovato d'accordo il consigliere provinciale gallipolino ed ex presidente dell'Apt di Lecce, Giuseppe Coppola che ha deciso di prendere carta e penna e scrivere una lettera aperta allo stesso Alfredo Prete. Coppola si dice sostanzialmente in linea con gli argomenti trattati dal presidente della Camera di commercio e dal Presidente della sezione turismo di Confindustria Giovanni Serafino ed dal presidente di Federalberghi Arnaldo Tassi. Per nulla in sintonia invece sulla questione stabilimenti balneari in chiusura anticipata a settembre: "Non può il presidente della Camera di Commercio aizzare gli operatori economici così come è stato pubblicamente fatto. Ma come si può predicare il Salento terra di turismo tutto l'anno quando poi si propongono tali soluzioni?" ammonisce Coppola. Ecco di seguito il testo integrale della lettera aperta inviata dal consigliere provinciale al presidente della Camera di Commercio:

"Carissimo Presidente, ho avuto modo di ascoltare questa mattina la trasmissione in diretta di Radio Rama alla quale partecipaVi insieme al Presidente della sezione turismo di Confindustria Giovanni Serafino ed al Presidente di Federalberghi Arnaldo Tassi. Degli argomenti trattati ho condiviso pienamente quanto da Voi sostenuto, ad eccezione però di una Tua precisa affermazione, peraltro fortemente sostenuta e ribadita nel corso del dibattito che, come potrai ben comprendere, non può essere condivisa. Hai detto: ‘bisogna comprendere una volta per tutte che gli stabilimenti balneari sono delle attività imprenditoriali e quindi, alla fine di agosto, quando le entrate non coprono i costi di gestione, e più che giusto chiudere ……'. Non può assolutamente il presidente della Camera di Commercio fare una tale affermazione. Non può il presidente della Camera di commercio "aizzare" gli operatori economici così come è stato pubblicamente fatto. Ma come si può predicare il Salento terra di Turismo tutto l'anno quando poi si propongono tali soluzioni. Significa punire il turista che sceglie il Salento a Settembre. E' come se dicessimo ai turisti "prima dimostrateci che ci siete e poi vi diamo i servizi" invece che dire venite da noi che i servizi ve li garantiamo fino all'ultimo giorno. Ma immaginiamo quale pessima sensazione riceve il turista quando tra qualche giorno si vedrà smontare gli stabilimenti balneari intorno al lettino mentre prende il sole? La Regione Puglia ha fatto una nuova legge regionale assurda, ideologica e priva di logica di sviluppo; tanto assurda che l'unica imposizione, a mio avviso giusta per chi ha il ‘privilegio' di rivestire il ruolo di concessionario demaniale, cioè di un bene dello stato, e quindi di tutti, ed allo stesso tempo utile nell'ottica di un giusto sviluppo è l'obbligatorietà dell'apertura dal primo all'ultimo giorno della concessione. Significa guardare avanti".

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