rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

"Zero privilegi Puglia", dai Metup regionali una sforbiciata ai costi della politica

Il Movimento 5 stelle lancia una proposta di legge regionale per tagliare stipendi e privilegi dei consiglieri. Dalla Regione Puglia un'iniziativa parallela. I promotori non hanno dubbi: "E'solo fumo negli occhi"

 

LECCE - Il Movimento 5 stelle pugliese, supportato anche dal locale gruppo di Lecce, è pronto a dare un taglio netto ai privilegi con cui si autoalimenta la casta politica a tutti i livelli: a cominciare dalla Regione Puglia. Da questa battaglia è nata l'operazione "Zero privilegi Puglia": una proposta di legge regionale, su iniziativa popolare che prevede poche, semplici, ma -assicurano i promotori del Comitato- efficaci sforbiciate ai più vistosi benefit di cui gode il consiglio di via Capruzzi.

Attraverso il dimezzamento dei loro stipendi, l'abolizione dell'assegno di fine mandato e del vitalizio, l'eliminazione della diaria in caso di eccessive assenze, la sostituzione dell'accesso gratuito alla rete autostradale con rimborsi per le spese effettivamente effettuate, più la sospensione del trattamento economico per i consiglieri sottoposti a misure cautelari, il risparmio quantificato sarebbe di 9 milioni di euro l'anno (45 milioni a legislatura), cui si sommano altri 9 milioni recuperati dall'abolizione del vitalizio.

Non sono cifre da capogiro e il Movimento si dichiara consapevole di non aver trovato la panacea di tutti i mali economici che affligono la Regione: è indiscusso, però, l'alto valore simbolico della proposta che mira a restituire un pò di equità tra gli stipendi dei governanti e dei governati. Tra chi la crisi la paga quotidianamente, con sacrifici "lacrime e sangue" e chi si nasconde dietro "vuoti annunci sull'abolizione dei privilegi, cui non seguono mai atti concreti", spiegano loro.

tagli-2Il Movimento politico, che si ispira alle linee guida tracciate dal comico- leader Beppe Grillo, entra a gamba tesa, quindi, nella polemica che imperversa da tempo sui tagli ai costi della politica: polemica prontamente capovolta e strumentalizzata per gettare fumo negli occhi degli elettori. Non si fidano degli annunci nè dei proclami: il 7 novembre la proposta di legge è stata depositata a Bari e la raccolta firme per renderla efficace (ne occorrono 15 mila in tutta la Puglia), sarà avviata non appena l'ufficio di presidenza del Consiglio regionale pugliese avrà svolto gli adempimenti burocratici.

Parallelamente si muove, però, anche la Regione Puglia che ha già presentato ieri la bozza di proposta di legge per la revisione del trattamento economico previdenziale dei consiglieri regionali. L´ipotesi prevede l´innalzamento al 65esimo anno d’età per l´erogazione del vitalizio, l’abolizione dell´attuale vitalizio, calcolato secondo il sistema retributivo, e viene introdotto il passaggio al sistema contributivo. Verrebbe, inoltre, ridotto l'assegno di fine mandato ad una mensilità per anno di consiliatura, fino ad un massimo di 20 anni.

Mentre la conferenza dei capigruppo tornerà a riunirsi martedì 15 novembre, per condividere il testo definitivo, regna lo scetticismo nel Movimento 5 stelle di Lecce: "Forse non è un caso che la bozza della Regione sia stata presentata il giorno dopo in cui abbiamo protocollato la nostra proposta", spiega il portavoce del gruppo leccese Maurizio Buccarella: "La Regione sembra voler cercare il consenso nell'opinione pubblica ormai satura dei privilegi della casta- sottolinea Maurizio - ma la bozza presentata non incide concretamente sui costi e non va nella direzione che vogliamo". Ben oltre la demagogia, il comitato promotore di Zero privilegi Puglia, difende il buon senso di un'iniziativa "non punitiva", perchè non lascerà al verde i membri del Consiglio regionale: lo stipendio rimarrebbe comunque pari a quello di un affermato professionista, circa 5 mila euro al mese.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Zero privilegi Puglia", dai Metup regionali una sforbiciata ai costi della politica

LeccePrima è in caricamento