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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Gallipoli

Crisi a Palazzo. Sel punge Pd e Idv: "Lasciate Venneri"

Dopo lo scossone del Bilancio la politica cittadina naviga sottotraccia. Il commissario Udc ritira le dimissioni e chiama a raccolta Caiffa e Padovano. E i vendoliani pungono i compagni della Sinistra

GALLIPOLI - Calma piatta e apparente all'ombra di Palazzo Balsamo. Dopo il passaggio in extremis del Bilancio di previsione in Consiglio comunale e l'emorragia di consiglieri aggregati alla maggioranza del sindaco Venneri, si attendono sviluppi. Ovvero la verifica interna dei fedelissimi del primo cittadino chiesta a gran voce dal consigliere Fabrizio Ferilli. Il chiarimento "politico" in casa Udc, dove il commissario cittadino dimissionario, Felice Stasi, è tornato al suo posto dopo la fiducia confermata dal coordinatore provinciale Totò Ruggeri. E dove il partito di Quintana è chiamato a confermare o meno il sostegno in Consiglio comunale dopo lo strappo nell'ultima seduta con l'assenza contestuale dei consiglieri Luigi Caiffa e Giancarlo Padovano. In queste ore il partito dei centristi valuterà proprio la questione Gallipoli con un summit leccese. E anche la lista "Noi Ci Siamo-Idv" e Tommaso Scigliuzzo stanno valutando la possibilità di garantire un appoggio esterno al governo cittadino o altre forme di "responsabilità" politica in Consiglio comunale. Il tutto mentre l'opposizione, sempre più agguerrita con il gruppo Pdl e Ppdt e l'incalzare di Vincenzo Barba, continua ad indicare l'unica via maestra da seguire per il sempre più "confuso" sindaco Venneri: "quella delle dimissioni".

Ma non è il solo Barba ad invocare una "svolta epocale" in tale direzione, atteso che dal quartier generale di Sinistra, Ecologia e Libertà di via Acquedotto arrivano messaggi chiari ed inequivocabili. Indirizzati a Venneri, ma soprattutto ai compagni della Sinistra gallipolina. "Fuori dalla palude, bisogna chiudere con questa amministrazione. Se mai ce n'è stato, non c'è più nessun motivo per tenerla in vita!" il commento univoco di Pompeo Demitri e Vitantonio Franco. E giù con le motivazioni di Sel a sostegno della propria richiesta di cambiamento politico alla guida della città. "Non c'è alcun seria azione politica: la programmazione turistica è solo un concetto astratto, quella portuale è bene per tutti che rimanga un'ideazione; crescita culturale e politiche sociali sono sconosciute; sulle tematiche ambientali, meglio che non mettano mano.

Mancano azioni di sostegno all'occupazione e alla tutela del lavoro, non esiste alcuna programmazione economica" affondano dal circolo di Sel, "e mentre la città soffre una grave contrazione economica anche nei settori tradizionali della pesca dell'artigianato dell'edilizia, la funzione politica annaspa e continua a mostrarsi come camera di compensazione di ambizioni ed appetiti personali, di incarichi, concessioni e favori".

E concludono: "Il senso etico impone al Pd e all'Idv di terminare quest'esperienza e di uscire dal pantano di un'amministrazione abusiva e vischiosa, per collaborare ad aprire una stagione nuova. E' necessario offrire un'alternativa morale, prima ancora che politica, alla subcultura della pubblica corruzione, alla volgarità del denaro, alle polemiche disgustose, alla gestione affaristica e clientelare del potere. Milano, Napoli, la Puglia, i referendum insegnano che occorre un patto sociale e politico nuovo, lontano dai faccendieri e prossimo ai cittadini".

Barba attacca i vertici Udc: "Ruggeri non conosce la realtà di Gallipoli. E non può giudicare"

Tornando alle esternazioni del coordinatore provinciale Udc, Totò Ruggeri, sulla questione Gallipoli, il deputato cittadino del Pdl, Vincenzo Barba non ci ha pensato su due volte a stigmatizzare la presa di posizione dei vertici de l'Unione di centro a sostegno di Venneri e "contro" il disimpegno dei consiglieri comunali Caiffa e Padovano. "Le parole del segretario provinciale dell'Udc, Totò Ruggeri in merito a quanto accaduto in Consiglio Comunale a Gallipoli, laddove i consiglieri dell'Unione di Centro non hanno votato il bilancio proposto dalla Giunta, lasciando la maggioranza di Venneri appesa a un filo sottilissimo, lasciano a dir poco esterrefatti" ha commentato Barba.

Aggiungendo: "Più attento forse a ciò che accade a Gorizia, Pordenone, Udine e Trento, rispetto a quanto avviene nel nostro Salento, Ruggeri si lascia andare in considerazioni tanto gravi quanto strampalate che testimoniano la sua lontananza, umana e politica, dalla Città bella. Amare Gallipoli significa conoscerla e viverla, e non raggiungerla per vivacchiarla di tanto in tanto, per poi fuggire via nell'anonimato più assoluto. Premesso che i consiglieri ai quali egli si rivolge, Caiffa, Padovano e Quintana, non sono stati eletti nelle liste dell'Udc bensì nelle file della nostra maggioranza, salvo accasarsi nell'Unione di Centro in occasione della diaspora all'indomani dello strappo venneriano, Ruggeri dovrebbe interrogarsi sulle motivazioni vere che hanno portato i consiglieri medesimi a non votare il vergognoso bilancio proposto da Venneri".

"Se chiedesse informazioni ai gallipolini, invece di parlare, forse sollecitato telefonicamente da qualche afficionados della poltrona, senza essere a conoscenza dei fatti, si renderebbe conto che Padovano e Caiffa" ha concluso Barba, "hanno guadagnato meriti, titoli e punti non votando quel documento, perché molto probabilmente hanno a cuore le sorti ed il futuro della nostra città dalla quale hanno ricevuto il plauso. A differenza dell'amico Ruggeri ai due consiglieri comunali stanno forse più a cuore i destini della nostra città, nell'interesse dei gallipolini in primis. Altro che ‘non ci sono alternative all'attuale maggioranza'. Le alternative ci sono, eccome! Tante, tutte valide e molto varie. E sono certamente migliori della presenza a Palazzo Balsamo di un sindaco che non è in grado di governare e che sta spingendo la città verso il baratro. Se Venneri avesse un minimo di dignità, certamente farebbe un passo indietro e si dimetterebbe".

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