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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

Danno di immagine alla città, nessuna marcia indietro di Perrone. La reazione politica

Non sono mancate le critiche dell'opposizione, specie del Pd, e le perplessità di alcuni esponenti politici dopo la decisone del sindaco Perrone di proseguire nell'azione legale nei confronti di giornalisti e consiglieri che avrebbero "infangato" l'amministrazione comunale all'indomani dell'operazione Augusta

LECCE – Nessuna marcia indietro del sindaco Paolo Perrone, che ribadisce l’opportunità e l’attualità dell’iniziativa legale nei confronti di giornali ed esponenti politici che avrebbero danneggiato la città nell’ottobre del 2011, quando alla ribalta finirono i presunti contatti (mai emersi) tra amministratori e personaggi coinvolti nel traffico di sostanze stupefacenti.

Una decisione che ha provocato la reazione dell’opposizione e le perplessità di alcuni amministratori: “Il rifiuto del sindaco di revocare il mandato ad un legale conferito nei giorni scorsi – commenta Fabrizio Marra, segretario provinciale del Pd – al fine di valutare ipotesi di querela nei confronti di testate giornalistiche per le note vicende di ben quattro anni fa, relative all’ipotesi di utilizzo di sostanze stupefacenti da parte di amministratori di Palazzo Carafa, così come proposto dal capogruppo del Pd Paolo Foresio, è un’occasione mancata. Ancora una volta si cerca lo scontro ora con l’opposizione ora con la stampa, per distogliere l’opinione pubblica dalle vere questioni che interessano i leccesi, ossia la buona amministrazione della nostra città”.

Lo stesso Foresio è tornato sulla delicata vicenda: “Sono profondamente insoddisfatto della risposta del sindaco. Sinceramente giustificare questa inspiegabile azione con l'attacco personale di qualche vivace commentatore su Facebook, mi sembra abbastanza esagerato. È assurdo che non ci sia nessun elemento di ripensamento” “Oggi, in consiglio – ha commentato il capogruppo Pd –, il sindaco ha dato l'impressione netta che si tratti solo di una questione personale. Se fossi in lui, userei gli articoli e i servizi riportati dagli organi di informazione locale che mettono in luce i problemi della città, dando spesso voce alle segnalazioni dei cittadini, come uno stimolo a fare meglio e non come un'offesa di lesa maestà”.

Sulla querelle è intervenuto anche Luigi Melica dell’Udc: “Spero che il consigliere Foresio trasformi in mozione la domanda di attualità presentata in data odierna, perché la risposta del Sindaco, pur comprensibile sotto alcuni profili, non mi ha convinto”. Melica, infatti, parla di intervento tardivo, poichè “era proprio allora, ossia quando la ferita era aperta e sgorgava sangue che il Sindaco, di fronte ad una riluttanza dei media a dare adeguato risalto alle dichiarazioni rese dal procuratore capo, chiedendo - eventualmente - scusa per essersi spinta oltre i limiti, avrebbe dovuto adire le vie legali”. Se fossi stato nel sindaco – spiega Melica –, una volta appreso addirittura dal procuratore capo che i brogliacci non esistono, avrei inchiodato quella stampa che non tutelava adeguatamente la mia e la reputazione dei miei assessori. Farlo oggi significa riaprire quella ferita.  Se, oggi, qualche “idiota” continua ad accusare falsamente il sindaco sui social network, mi limiterei a denunciarlo dandone risalto sulla stampa, la quale, non ho dubbi, avrebbe l’occasione – se ha mancato in passato – di rimediare a tali carenze”.

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