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Darsena inagibile per le alghe, la Giunta stanzia 28mila euro per i pescatori

Il rimborso una tantum disposto dall'amministrazione comunale a fronte di un danno lamentato di oltre 52mila euro per l'impossibilità di esercitare la pesca. E si resta in attesa che vadano in porto finalmente i lavori per la messa in sicurezza nella marina di San Cataldo

LECCE – I sette pescatori professionisti fermi al palo a causa dell’inagibilità della darsena di San Cataldo riceveranno un contributo di 4mila euro a testa una tantum a titolo di rimborso. Questa mattina, infatti, è stata firmata la deliberazione della Giunta comunale per lo stanziamento di 28mila euro complessivi, a fronte di un danno comunque più alto, di 7mila 500 euro circa che ciascun proprietario ha lamentato.   

Si tratta di Francesco De Mola, proprietario della barca “Caterina”, Giuseppe Antonio Signore (“Laura II”), Tommaso De Mola (“San Daniele”), Domenico Galiulo (“Santa Sabina”), Elio Carrozzo (“Zeus”), Antonio Carlà (“Giuseppe Junior”) e Francesco Palmisano (“San Francesco II”). Il problema è ben noto e deriva dal letto di alghe che ha reso impossibile l’uscita e l’ingresso delle imbarcazioni. Il danno che n’è derivato dall’impossibilità di esercitare la pesca, come da documentazione fornita, ammonta dunque a 52mila e 500 euro totali nel 2015.

La darsena da tempo attende che siano svolti i necessari lavori di adeguamento e per la messa in sicurezza. Il 2 dicembre la commissione Lavori pubblici ha approvato la delibera di accordo quadra fra Comune e Regione per un finanziamento di oltre 3 milioni di euro.

Si tratta di pescatori professionisti per i quali l’attività ittica rappresenta l’unica fonte di reddito”, dice l’assessore alle Politiche ambientali, Andrea Guido. “Per questo motivo ho da subito cercato di assecondare le loro richieste di risarcimento. Oggi, finalmente, la Giunta, approvando una delibera dell’assessore Attilio Monosi, ha stabilito un contributo una tantum a fronte della mancata attività lavorativa causata dalla assoluta inagibilità della struttura, sino a fine gennaio 2016, data in cui, presumibilmente, avranno inizio gli altri interventi relativi al più ampio progetto di adeguamento e riqualificazione di tutta la struttura a cura del settore Lavori pubblici”.

Nel tempo non sono mancate le proteste, anche dissacranti e colorite, con manifesti mortuari affissi sull’ingresso della darsena o persino l’arrivo davanti alla sede della Prefettura con tanto di barca al seguito, come avvenuto a giugno. I soldi serviranno a garantire un minimo di respiro ai pescatori, ma intanto si attende che non solo la darsena, per la quale le soluzioni tampone (dragaggi estemporanei) ma l’intera marina di San Cataldo, riesca a risorgere dalle sue ceneri con una serie di interventi mirati, riuscendo finalmente a esprimere il suo innegabile potenziale.  

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