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“La darsena come simbolo di un fallimento. Risveglio tardivo”

I portavoce del movimento fondato dal deputato Pippo Civati hanno effettuato un sopralluogo presso la struttura diportistica di San Cataldo

LECCE – La darsena di San Cataldo come simbolo del fallimento dell’amministrazione comunale di Lecce per la riqualificazione e lo sviluppo delle marine.

E’ questa la chiave di letture che il comitato Possibi-Le, che si richiama direttamente al movimento creato dal deputato Pippo Civati, ex del Pd, ha tratto dal sopralluogo effettuato presso la piccola insenatura diportistica, durante il quale sono state raccolte anche le lamentale dei pescatori (di recente si sono visti riconoscere un indennizzo per l’impossibilità di svolgere la propria attività)

“In tutti questi anni di governo cittadino,  l’ amministrazione Perrone ha avuto tutto il tempo per realizzare un progetto serio e deciso di riqualificazione dell’intera zona dando così impulso a tutte le attività economiche della zona. Ed invece il nulla, ogni anno stessi problemi e stessi proclami. E la politica diventa sempre meno credibile”.

“L’amministrazione Perrone è caduta in un lungo letargo rapita dal sogno di trasformare Lecce in Capitale Europea della Cultura. Oggi però ecco il prodigio: il risveglio del governo cittadino. Ma, d’altronde, si sa che quasi sempre i miracoli avvengono solo sotto il periodo elettorale.  Infatti ad un anno dalle elezioni amministrative del 2017, in data 21 dicembre 2015, il settore Lavori Pubblici del Comune di Lecce ha pubblicato un bando di gara per l'appalto di progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori di adeguamento funzionale e messa in sicurezza dell’attuale darsena di San Cataldo e riqualificazione degli spazi contermini”.

“Chiaramente, ci spiace dirlo, questa improvvisa attenzione e questo slancio risolutivo – prosegue la nota - arriva in netto ritardo.  Per troppo tempo la rabbia dei pescatori e le istanze degli operatori economici della Darsena (ma in generale di San Cataldo) non hanno avuto riscontro.  Solo soluzioni tampone, per giunta in ritardo.  Perché non farlo prima? Vien da sé pensare che trattasi di un tentativo maldestro di accattivarsi voti, in assenza di una vera progettazione per le marine e senza alcun vero impegno per cambiare veramente le cose. Lo riteniamo quindi un intervento a dir poco tardivo”.

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