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Delli Noci risponde: “Nessun contatto tra le mie aziende e il Comune”

Il giovane assessore replica ai dubbi avanzati sul suo ruolo dopo essere stato citato in una trasmissione televisiva nell'ambito delle vicende che interessano l'Università del Salento, il suo rettore e l'ex direttore generale

LECCE – L’assessore Alessandro Delli Noci, citato lunedì nel corso della trasmissione televisiva L’Indiano all’interno di una puntata interamente dedicata alla vicende e alle polemiche che stanno interessando l’Università del Salento, ha inviato un lungo intervento – riportato di seguito – nel quale presenta il suo punto di vista rispetto ai dubbi, alle obiezioni e alle considerazioni fatte attorno al suo ruolo di socio e amministratore di alcune società spin –off dell’ateneo. Giovedì, tra l'altro, il segretario cittadino dell'Udc, Carmelo Isola, che come altri ha assistito alla ricostruzione giornalistica, ha chiesto al sindaco, Paolo Perrone, di chiarire la posizione dell'esponente della sua giunta.

“Premetto che non riesco a comprendere le ragioni che muovono questo attacco mediatico, che mira evidentemente a danneggiare la mia immagine personale, le mie attività professionali e, di conseguenza, quelle delle decine di lavoratori dipendenti degli spin-off a me collegati, tentando al contempo di frenare e/o limitare l’azione politica del sottoscritto, trovando facili e interessati adepti che, nel pantano di una superficiale strumentalizzazione politica, trovano il proprio ambiente congeniale”.

“Non accetto di essere sacrificato sull’altare di interessi più o meno celati, non avendo scheletri nascosti né alcunché da temere, e avendo l’assoluta certezza di aver sempre operato in maniera trasparente e corretta.  Seppur all’inizio della mia esperienza amministrativa, non intendo in alcun modo subire passivamente questo modo di far politica che non mi appartiene, e pertanto, per necessità e volontà, intendo tutelare la mia onestà, onorabilità ed immagine presso tutte le sedi opportune”.

"Posso affermare senza timore di smentita di essere persona per bene, limpida, e che si onora di avere l’affetto e la stima di tanti cittadini ed amici, profondamente convinto della fondamentale importanza dei valori della meritocrazia e dell’impegno (principi che permeano quotidianamente la mia attività lavorativa),  che ha idee e voglia di realizzarle, che lavora intensamente e onestamente nella convinzione di poter dare un contributo importante alla propria comunità e nuova linfa all’amministrazione della cosa pubblica; che vuol crescere e far crescere, che vuol fare, che ha il diritto di lavorare, di esercitare liberamente la propria attività imprenditoriale scegliendo in maniera indipendente i propri soci e partner, partecipando, coinvolgendo e concentrando le proprie energie nell’interesse del territorio, nell’assoluto rispetto delle leggi e del ruolo istituzionale attualmente ricoperto, di guadagnare per quello che fa e per quello che sa, che non ha alcun tipo di conflitto, né vero né presunto, e che ha la certezza che nessuno potrà mai  dimostrare il contrario”.

In merito alle accuse che mi sono state mosse intendo precisare alcuni punti:

1) Ho iniziato a far l’imprenditore in vari settori nel 2007 e ho iniziato a far politica nel 2012. 

2)Mi sono dimesso da presidente e amministratore delle Officine Cantelmo prima ancora di candidarmi e non esiste alcun tipo di conflitto di interessi tra il socio lavoratore della cooperativa Officine Cantelmo e quello di amministratore comunale. Evidentemente qualcuno ignora la differenza tra semplice socio lavoratore di una cooperativa e amministratore. Credo, poi, che il lavoro svolto alle Officine Cantelmo sia sotto gli occhi di tutta la città, e se la Regione Puglia porta ad esempio le nostre attività, forse qualche merito lo abbiamo. Ritengo che a proposito la scommessa è stata vinta proprio perché si è creato una sinergia importate tra l’Amministrazione Comunale e l’Università, sinergia ieri decantata e oggi demonizzata.

3)Gli spin-off di cui sono socio o amministratore non hanno alcun tipo di contatto con il Comune di Lecce occupandosi prettamente di servizi Ict nel settore aerospaziale e navale. Siamo tra il fiore all’occhiello delle piccole e medie imprese, che oltre a dare lavoro ai giovani competenti laureati, si occupano di temi innovativi. I nostri clienti sono alcune grandi realtà industriali italiane ed internazionali. Abbiamo nel nostro team figure altamente qualificate che danno spessore scientifico al nostro territorio.

4)Ho sempre svolto la mia attività professionale alla luce del sole e sono orgoglioso delle attività avviate in questi anni e dei tanti posti lavoro dati a tanti giovani.

5)Sono molto amareggiato che venga infangato il lavoro svolto dagli spin-off per il territorio e le opportunità di sviluppo date. La demagogia di parte della classe politica porta a fare errori. Sono sconcertato da come si sintetizzi il nostro lavoro, con semplici informazioni aziendali senza acquisizione di curriculum aziendale.

Tra i tanti messaggi privati di solidarietà ricevuti a seguito della mirata aggressione  mediatica e politica  subita in questi giorni mi ha colpito il seguente: “L’invidia è la matrice di questa città! Ad maiora” . Non credo che sia così. Piuttosto credo nella volontà di alcuni cittadini, e non solo nell’ambiente politico e/o nell’università, di mirare a denigrare ciò che è nuovo e che potrebbe essere produttivo. E’ la paura di crescere e di cambiare che limita l’operato di chi invece ha la voglia mettersi in gioco con onestà e professionalità, apportando nuove idee e nuove occasioni di sviluppo. Non si può però permettere che questa paura fermi il cambiamento che oggi più che mai è necessario.

“Mi piace citare una frase di Niccolò Machiavelli: Deve essere ricordato che nulla è più difficile da pianificare, più dubbio a succedere o più pericoloso da gestire che la creazione di un nuovo sistema. Per colui che lo propone ciò produce l’inimicizia di coloro i quali hanno profitto a preservare l’antico e soltanto tiepidi sostenitori in coloro che sarebbero avvantaggiati dal nuovo. Sono giovane, sarò idealista, ma credo fermamente che un cambiamento sia ancora possibile”.

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