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Martedì, 19 Marzo 2024
Politica

Entusiasmo alle stelle per Di Maio: "Berlusconi e Renzi sotto il 50 per cento"

Il "Rally per l'Italia" approda a Lecce, Officine Cantelmo gremite. L'aspirante premier del Movimento 5 Stelle incassa ovazioni e assicura: "Pd e centrodestra non hanno i numeri"

LECCE – L’entusiasmo è dilagante, la folla presente sarebbe degna di un comizio in piazza. Alle 16.30 le Officine Cantelmo sono stracolme di attivisti e simpatizzanti del M5S accorsi per l’evento organizzato con Luigi Di Maio, aspirante premier, nell’ambito del “Rally per l’Italia”. Con lui sul palco alcuni candidati a Camera, Michele Nitti (Lecce) e Senato, Barbara Lezzi (Nardò e plurinominale) e Maurizio Buccarella (plurinominale).

Di Maio parla per quasi quaranta minuti con modi pacati, conditi da qualche battuta, gli argomenti sono di lotta e di governo. L’obiettivo, esordisce, è quello di aumentare la qualità della vita dei cittadini, partendo dalla semplificazione: “In Italia ci sono 187 mila leggi vigenti, per questo  bisogna eliminare quelle inutili, ad esempio quelle che dovevano combattere l’evasione e invece combattono la gente onesta. L’onere della prova – diche indicando il pubblico – ricade su di voi che dovete dimostrare di essere in regola. Bisogna lasciare in pace i cittadini, liberarli dalle continue scartoffie e dai controlli: l’evasione fiscale si combatte in tutta Europa incrociando le banche dati delle amministrazioni pubbliche”.

Sulle questione dell’Europa Di Maio è parso rassicurante: “Non dico di voler sfondare i parametri sul deficit, ma dobbiamo farci ascoltare, mentre invece non abbiamo mai schierato una vera squadra a Bruxelles: basti pensare che la Germania ha 45 funzionari, noi tre di cui uno sta per andare in pensione. Noi siamo contributori netti dell’Unione Europea, versando 20 miliardi di euro e ricevendone solo 12: allora se non ci ascoltano, noi quella differenza ce la teniamo per investirla nei settori in cui veniamo danneggiati”.

Di Maio ha assicurato che prima del 4 marzo il M5S proporrà la sua squadra di governo, in modo che i cittadini siano perfettamente consapevoli delle persone cui affidare il programma a proposito del quale, ha detto, non si contano le imitazioni: “Quando sentite parlare di reddito di dignità – ha chiesto ironicamente – non vi pare che sia simile al nostro reddito di cittadinanza?”.

Qualcuno dal pubblico grida di non fare accordi dopo il 4 marzo: “Hanno fatto una legge elettorale contro di noi per far vincere Renzi con Berlusconi ma da due giorni non si parla più dell’inciucio ma di eventuali nuove elezioni. Vi siete chiesti perché: perché secondo gli ultimi sondaggi sanno di non avere la maggioranza insieme. Renzi al massimo è al 21, 22 per cento, Berlusconi al 16,17. Nemmeno Berlusconi e Salvini ce la fanno e dopo le elezioni verranno da noi” Il candidato presidente del Consiglio ha quindi invitato tutti i presenti a “tenere botta” perché “diranno qualsiasi cosa contro di noi in queste ultime settimane di campagna elettorale”.

Temi nazionali nel suo intervento, a parte un breve passaggio sul gasdotto di cui aveva parlato più dettagliatamente in precedenza Barbara Lezzi, senatrice uscente, che ha puntato l’indice contro le altre forze politiche: “Tutti lo hanno voluto: Vendola, Emiliano, il centrodestra. Io chiedo a questo governo uscente, si spera il prima possibile, di bloccare tutto. Vorrei che la classe politica ammetta di aver sbagliato, che si assuma le proprie responsabilità. Noi stiamo già studiando tutti i modi possibili per uscire dal trattato (con riferimento all’impegno trilaterale tra Italia, Grecia e Albania votato in Parlamento nel dicembre 2013 con l’opposizione di M5S e Sel, ndr)".

Spazio anche a Maurizio Buccarella che ha parlato di ultima occasione per il Paese e ricordato come “il candidato del centrodestra nel collegio senatoriale Lecce-Francavilla, Luigi Vitali di Forza Italia, sia il firmatario nel 2002 dell’emendamento sulla non punibilità del falso in bilancio”. Michele Nitti, che insegna al Conservatorio di Lecce, ha voluto ringraziare Luigi Di Maio e il M5S per aver dato la possibilità a esponenti come lui della società civile di poter dare il proprio contributo.

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Nota a margine: Incalzati di fatti di questa mattina – gli scontri presso il cantiere del gasdotto Tap – avremmo voluto chiedere al candidato alla presidenza del Consiglio per il Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, cosa intende fare concretamente della questione se dopo il 4 marzo diventasse davvero il capo del governo. Una sola domanda, questa, considerando l’invito rivolto dagli addetti alla comunicazione a tutte le testate presenti di essere brevi – nell’ambito di un incontro in una sala stampa preparata per l’occasione - allo scopo di consentire all’esponente pentastellato di rispettare la sua serrata tabella di marcia. Purtroppo la ressa che si è scatenata fin dal suo arrivo, complice la pressante azione dell’inviato della trasmissione Le Iene, ha fatto saltare la possibilità di porre le domande, con buona pace dei cronisti locali che avevano volentieri accettato “le regole di ingaggio” con la volontà di agevolare un’organizzazione certamente non facile. Un episodio spiacevole.

Video: l'incursione de Le Iene

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